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16/11/2013 06:40:00

Maxi rotazione dei dirigenti della Sanità in Sicilia. Cisl: "Sistema a due velocità"

 Entro un mese sarà  effettuata la rotazione di tutti coloro che d gestiscono gli appalti di beni e servizi nelle Asp e nelle Aziende ospedaliere, i cosiddetti provveditori. Lo ha deciso la giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, su proposta dell'assessore alla Salute, Lucia Borsellino. Una decisione nell'aria da qualche giorno, addottata in seguito alla verifica della lievitazione dei costi della spesa farmaceutica: 27 milioni soltanto per medicine per la cura dell'osteoporosi. Ma non solo, nel mirino del governo regionale sono entrati anche i mega appalti per la fornitura di pannoloni (42 milioni di euro) e il sovrapprezzo sulll'acquisto di servizi del 3% superiore alla media nazionale. La rotazione avverrà sulla base dell'anzianità di servizio e della verifica della loro attività.
Già lo scorso 28 ottobre, la giunta regionale aveva approvato una delibera, la n. 351, che prevedeva un risparmio di circa 200 milioni di euro nel 2014; circa 30 milioni nel 2013. Risparmio che si otterrà con l'allineamento ai migliori prezzi e consumi nazionali e regionali. «La stima di riduzione di un primo planel di beni e e servizi - ha sottolineato il presidente Crocetta - è di circa il 7%, pari complessivamente ad oltre 11 milioni di euro. Abbiamo stabilito, inoltre, con la deliberazione approvata questa sera (ieri sera per chi legge, ndr), lintroduzione di un nuovo modello di controllo di "best permormer & best price", che consentirà man mano di riaggiornare il tetto massimo della spesa. Tale sistema sarà applicato a nuove categorie di beni e servizi attraverso l'obbligo di implementazione di una banca dati regionale che dovrà contenere tutti i dati relativi alle gare e ai consumi».
Un controllo serrato, dunque, della spesa per evitare che si perpetuino gli sprechi nella sanità pubblica. Non dovrebbe più accadere che un farmaco o un sussidio sanitario abbia un costo diverso da azienda ad azienda. Non solo, ma i prezzi dovranno essere adeguati alla media nazionale con riferimento alle regioni più virtuose. In pratica, si introduce il principio del costo standard. Con l'istituzione della banca dati regionale su appalti e consumi, si dovrebbe scongiurare di riempire i magazzini di farmaci, protesi e strumenti che, in alcuni casi, non vengono utilizzati perché scaduti.
Quando è scoppiata la polemica sull'eccessivo consumo di farmaci per la cura dell'osteoporosi, del diabete, del colesterolo, antibiotici intramuscolo e antiacidi il presidente della Regione, Crocetta, disse chiaramente che il lievitare della spesa farmaceutica non era addebitabile solo ai medici di famiglia. Ai malati cronici, comunque, sarà garantita l'assistenza farmaceutica che dovrà essere accompagnata da un piano terapeutico, che è di competenza degli specialisti.
La giunta ha pure approvato anche il cosiddetto «Famp», il fondo per il pagamento del lavoro straordinario, indennità aggiuntive e premio di produttività a tutti i dipendenti della Regione, tranne i dirigenti. Per il 2013, a dividersi la torta di circa 44 milioni di euro saranno circa 17 mila dipendenti. Ai lavoratori di fascia A spetteranno circa 600 euro; a quelli di fascia B, invece, toccheranno 700 euro; ai dipendenti di fascia C mille euro e 1.500 euro ai dipendenti di fascia D. La fetta maggiore è destinata ai custodi dei beni culturali, che sono obbligati ad effettuare turni di lavoro anche nei giorni festivi e le notti, ai quali spettano circa 350 euro al mese. I custodi dei beni culturali sono circa mille. Anche ai lavoratori della forestale viene riconosciuto un «premio» simile a ai custodi.

LA SANITA' FOTOGRAFATA DALLA CISL.  La sanità siciliana viaggia oggi a due velocità e soprattutto, come ancora una volta è stato sottolineato dalla Cisl, tra poche luci e tante ombre a cominciare dallo «strapotere» della politica.
Il segretario regionale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava ieri, nel corso di un incontro «La Sanità in Sicilia. Luci ed ombre» è stato categorico ed ha lanciato un appello: «Fuori la politica dalla Sanità. Un sistema in cui purtroppo le ombre sono ancora prevalenti. Negli ultimi trent'anni si è assistito a una occupazione militare del settore, che nemmeno Crocetta ha scalfito. Non bastano le interviste e ai giornali o le denunce. Non vediamo all'orizzonte nessuna strategia d'innovazione e crescita. La riforma della sanità in Sicilia è una grande incompiuta, perché a partire dal 2009 si è esaurita in una mera logica di tagli. Invece bisogna spostare strutture e servizi nel territorio: costerebbero meno e sarebbero più vicini alla gente». Ma per il segretario della Cisl, per il quale la Regione dovrebbe dotarsi di una "centrale unica degli acquisti", il grande nodo da sciogliere nell'Isola è che «la politica deve mollare l'occupazione militare della sanità come di ogni altro settore dell'economia e della società. Perché in Sicilia la politica ha occupato tutto».
Bernava ha poi aggiunto, alla presenza dello stesso assessore alla Salute, Lucia Borsellino che ha partecipato ai lavori, così come Barbara Cittadini, presidente regionale dell'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). «Il percorso operativo della riforma non ci convince anche se è importante aver evitato il commissariamento come accaduto in altre regioni. Ma a fronte di un invecchiamento della popolazione e, di conseguenza, di un'accresciuta richiesta di assistenza sanitaria, sono ancora presenti diversi elementi di criticità».
La Cisl ha poi scattato una "fotografia": tra le eccellenze spiccano il Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo Bambin Gesù di Taormina, le sale operatorie intelligenti dell'Ismett, la chirurgia robotica mininvasiva dell'ospedale Villa Sofia-Cervello, l'assistenza ai midullolesi nel presidio Villa delle Ginestre, la cardiologia di Catania, l'istituto di ricerca Oasi di Troina, la fondazione «Bonino Pulejo» per la cura dei pazienti neurolesi.
«Fuori, quindi, la politica dalla Sanità - ha aggiunto Bernava - anche da quella privata, perché ci possa essere così una sinergia tra pubblico e privato "basata sulle pari opportunità". Sì, quindi, alla rimodulazione della rete ospedaliera, sì anche all'eventuale aumento dei posti letto anche alle cliniche private, ma tutto deve essere fatto in una logica generale dalla quale la politica deve restare fuori». Su questa linea sembra essere d'accordo lo stesso assessore alla Salute. Nello specifico, le proposte della Cisl Fp riguardano principalmente lo sblocco della riforma sanitaria regionale, «bloccata - secondo Bernava - dall'esigenza di un controllo della spesa giusto, ma che deve adesso essere completato con lo sviluppo della medicina territoriale: un ragionamento che finora il governo non ha fatto».
La Borsellino, infatti, ha voluto sottolineare di essere coerente con il programma della Cisl e ha sottolineato: «Sono coerenti con il nostro programma di Governo e faranno parte della "fase 2" della riforma che stiamo mettendo in atto. E' vero, il territorio richiede una programmazione più articolata. E in questo periodo, ad esempio, stiamo verificando l'adeguatezza delle Pta (Presidi territoriali di assistenza, ndr) inviando esperti dell'assessorato in ispezione».
Ieri però l'assessore alla Salute, forse «pungolata» dalle richieste della Cisl ha trovato pure un punto di contatto, in un periodo in cui certo non sembra correre buon sangue con le case di cura convenzionate, anche con il presidente dell'Aiop Sicilia, Barbara Cittadini.
«L'ospedalità privata - ha detto la Cittadini - ha dato ampia dimostrazione di essere parte attiva del sistema e di sapere contribuire, responsabilmente, alla realizzazione degli obiettivi regionali. Le strutture private nel 2007, dopo un impegnativo percorso di qualità, che è costato investimenti per 132 milioni di euro hanno avuto riconosciuto dalla Regione il possesso dei nuovi requisiti dell'accreditamento istituzionale, a differenza di quanto avvenuto nel pubblico, che, ancora oggi, non è in regola con una norma che fissava i requisiti minimi per operare nel sistema».