Meno ricoveri e cure inutili: la Sicilia viene premiata dal ministero della Sanità. «Questo consente lo sblocco di 125 milioni di euro», afferma l’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino. Si tratta della «quota del tre per cento di fondo sanitario che – spiega Lucia Borsellino – lo Stato trattiene fino al buon esito delle verifiche periodiche». La Sicilia si sta allineando ai parametri dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, previsti dallo Stato. In particolare dal 2010 al 2012 sono diminuiti i ricoveri ospedalieri da 185 ogni mille abitanti a 168. I day-hospital sono stati meno di 98 mila nel 2012, con una riduzione di 40 mila rispetto all’anno precedente. Dati positivi poi per le campagne di prevenzione per i tumori: si è passato dai 18 mila screening mammografici del 2009 ai 43 mila del 2012.
Il ministero ha promosso pienamente nove regioni. Parzialmente altre tre: Sicilia, Lazio e Molise. Per queste tre ancora non si parla di sufficienza piena, ma si cominciano a vedere indicatori di inversione di tendenza, spiegano dal ministero. Dovranno impegnarsi in particolare su vaccini, assistenza ospedaliera e sui programmi di screening cui in generale ancora una percentuale troppo bassa di italiani aderisce. Lucia Borsellino sottolinea che si sta «lavorando per consolidare i risultati e spostare più risorse sull’assistenza territoriale oltre a rinforzare le attività di prevenzione come screening e vaccini offerti gratuitamente alle fasce di cittadini cui sono mirati».
Quanto ai dati, emerge che la Regione Sicilia è riuscita ad attivare 63 Ppi, punti di primo intervento dove rivolgersi per le piccole urgenze e 47 ambulatori a gestione integrata tra medico di famiglia e specialista. Sono aumentati i pazienti curati a casa senza bisogno di ricorrere all’ospedale: dallo 0,9 per cento di casi in Adi, assistenza domiciliare integrata, si è arrivato al 3,8% della popolazione over 65, per un totale di quasi 35 mila pazienti. Tra le novità premiate anche la ricetta «elettronica»: la sostituzione progressiva delle prescrizioni mediche oggi effettuate tramite le «ricette rosse», con prescrizioni inviate direttamente via internet dal medico alle farmacie. Importante anche il risultato sui tre screening oncologici previsti nei Lea: tumore del collo dell’utero, della mammella e del colon-retto. I dati fanno riferimento a quanti hanno ricevuto l’invito a partecipare allo screening. Si passa dal 25% nel 2009 al 80% nel 2012 per lo screening del cervicocarcinoma. Dal 17% al 46% per lo screening mammografico. Dallo zero per cento al 39% nel 2012 per lo screening del colon-retto.