Erano fondate le indiscrezioni che davano per contati i giorni a Roma per Don Mariano Crociata, marsalese d'adozione, nato a Castelvetrano, dal 2008 segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Ha abbandonato il prestigioso incarico ed è tornato a fare il Vescovo, incarico che ha esercitato solo una volta, a Noto(prima ancora era arciprete a Marsala a vicario della Diocesi di Mazara del Vallo).
Ieri Papa Francesco lo ha nominato nuovo Vescovo di Latina. Per la Cei è un vero e proprio terremoto. Papa Francesco ha nominato monsignor Mariano Crociata, fino a oggi segretario generale della Conferenza episcopale italiana, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno “In questa circostanza – afferma l’ex numero due dei vescovi italiani – si fa più avvertita in me la percezione, non solo mia, che quelli che viviamo sono tempi di grandi cambiamenti per la Chiesa. La figura di Papa Francesco ha impresso un’accelerazione e una nuova direzione a un processo già in atto, mostrando come la Chiesa può essere soggetto di una trasformazione che conosce molteplici fattori di tipo culturale, sociale ed economico”.
Don Mario, classe '53, aveva avuto da poco rinnovato l'incarico da Papa Bergoglio, ma sin da subito era stato chiaro che si trattava di una semplice proroga in attesa di compiere quella rivoluzione che Papa Francesco vuole fare nella chiesa e che ha visto già la nomina di Pietro Parolin a nuovo segretario di Stato. Ecco come raccontava quello che succede in Vaticano il Corriere della Sera di sabato scorso:
Oltretevere si infittiscono le voci che danno per «imminente» il trasferimento a una diocesi del segretario generale della Cei, il vescovo Mariano Crociata. La carica di cinque anni scadeva il 20 ottobre e da Francesco non era arrivata una conferma ma solo una «proroga» del mandato in attesa di decidere altrimenti. Una scelta legata alla revisione, chiesta da Bergoglio, dello statuto dei vescovi italiani. La Cei è infatti l’unica conferenza episcopale al mondo dove presidente e segretario sono nominati dal Papa in quanto primate d’Italia. Ma Francesco ha chiesto «compartecipazione» e «collegialità», invitando gli stessi vescovi italiani a studiare modifiche. I prossimi vertici della Cei potrebbero quindi essere eletti dai vescovi, che ne discuteranno nelle due assemblee generali dell’anno prossimo: una in maggio, a Roma; e l’altra straordinaria, in novembre, ad Assisi. Ma c’è un’altra modifica che potrebbe arrivare prima: quella italiana è anche l’unica conferenza episcopale nella quale, per statuto, il segretario generale è un vescovo. Altrove sono semplici sacerdoti o religiosi, come ad esempio in Germania il gesuita Hans Langendörfer.