Dopo Legambiente, interviene anche l’Adoc, il sindacato dei consumatori, sulla questione dell’antenna per telefonia mobile che si sta installando nel quartiere Sappusi, a Marsala. L’antenna è stata installata nell’area dove si sta costruendo un distributore di benzina di proprietà della famiglia del sindaco di Marsala Giulia Adamo. Lì vicino però c'è il popoloso rione Sappusi, e diverse scuole. Pino Amodeo, presidente dell’Adoc provinciale ha scritto una lettera al sindaco di Marsala, ricordando che la questione delle antenne era stata sollevata dal sindacato già nel 2009 e chiede al sindaco Adamo un controllo accurato sulle autorizzazioni rilasciate e un incontro sul tema.
Ecco la lettera al Sindaco.
In questi giorni nella città di Marsala è scoppiato improvvisamente il problema dell’allocazione delle antenne di telefonia mobile. L’Adoc si permette di ricordare a quanti si mobilitano oggi, e soprattutto ai Sindaci e gli Amministratori passati e presenti nonché la classe politica, che noi in perfetta solitudine sollevammo la questione dell’inquinamento elettromagnetico in tutta la Provincia con l’allegato documento del 1° ottobre 2009 con il quale siamo intervenuti presso tutte le Autorità competenti per sensibilizzarle al problema ed affinché si disciplinasse uniformemente la materia con legge regionale. Intervenne anche il Prefetto di Trapani pro-tempore Dr. Trotta il quale evidenziò con propria nota del 27/10/2009 l’esigenza che la “collocazione degli impianti di che trattasi avvenga in conformità alle norme vigenti nel rispetto delle distanze previste da taluni edifici ( scuole, strutture sanitarie ecc)”.
Allora la Città interessata fu Mazara del Vallo. L’Adoc manifestò accanto alle famiglie ottenendo, la revoca delle autorizzazioni di antenne allocate vicino a scuole, e dal Consiglio Comunale il varo di un apposito regolamento, che puntualmente adottò. A Marsala,invece, pur essendo vigente da anni la delibera C.C. n.18 del 31/10/2001,”approvazione del regolamento per l’istallazione di impianti di telecomunicazione e di radiotelediffusione” perorata dal Difensore Civico pro-tempore Avv.Giovanni Salvo, è stato tutto un fiorire di antenne allocate ovunque.
Oggi, siamo di fronte all’ennesima collocazione di una antenna ed è doveroso chiedersi se l’autorizzazione è conforme al regolamento di cui sopra ed alla normativa vigente in materia nel frattempo intervenuta. Inoltre sarebbe opportuno conoscere se sono stati effettuati nel tempo i controlli previsti dal predetto regolamento, soprattutto quelli sanciti dagli artt.17 e 18 che stabiliscono anche un obbligo di rendicontazione periodica.
Trattandosi di un problema che interessa la salute della gente, soprattutto i giovani, gli studenti e gli scolari, è opportuno a nostro parere svolgere una verifica delle autorizzazioni sin qui rilasciate per controllare se le stesse ancora oggi rispecchiano tutta la normativa vigente, che stabilisce, tra l’altro, di applicare inderogabilmente il principio della precauzione, che impone di evitare di allocare tali antenne in prossimità di zone densamente abitate e frequentate, quindi soprattutto nelle vicinanze di scuole la cui distanza non può essere, attualmente a Marsala, inferiore a 150 metri (art.10 del regolamento).Noi riteniamo che tale regolamento va comunque modificato ed adeguato alla legislazione successiva (L.249/2007 e decreto del Ministro del’Ambiente n.38/1998), e che preveda per esempio che la distanza minima delle antenne dai predetti siti sia di almeno 300 metri, e comunque collegata alla loro potenza di emissione delle onde elettromagnetiche.
Sarebbe comunque ragionevolmente auspicabile adottare un piano annuale della telefonia mobile.
I cittadini e le famiglie degli alunni e studenti hanno, pertanto, il diritto di chiedere spiegazioni ed essere tutelati. Ma il problema a nostro parere va risolto con un intervento legislativo regionale così come meglio esplicitato nel predetto allegato documento.
Per quanto sopra espresso, nel richiederLe un urgente incontro, La invitiamo ad adoperarsi a far effettuare le verifiche sopra esposte ed emettere gli opportuni provvedimenti a salvaguardia della salute collettiva che è uno dei compiti primari dei sindaci.
Chiaramente a nostro parere vanno revocate tutte le autorizzazioni delle istallazioni che non rientrano nei criteri e parametri di cui sopra.
Qui invece il documento datato primo ottobre 2009.
Si ripresenta con tutta la sua drammaticità il problema dell’allocazione delle antenne di telefonia mobile.
Alcuni comuni hanno stabilito proprie regole, che riguardano per lo più la distanza da abitazioni, centri densamente abitati, scuole, ed uffici senza, però, essere supportate da dati scientifici.
A nostro parere le autorizzazioni alle installazioni avrebbero dovuto tenere in debito conto delle preoccupazioni della gente e soprattutto essere improntate al principio di precauzione.
Attualmente, sulla base delle esperienze scientifiche sin qui maturate, persiste purtroppo la probabilità che siano nocive alla salute, soprattutto se si superano determinati limiti, tra l’altro previsti dalla normativa vigente in materia.
Noi non siamo a conoscenza se i parametri stabiliti dalla legge tengano conto anche del fatto che queste emissioni si sommano poi alle altre provenienti dai normali elettrodomestici, dai telefonini, asciuga capelli et. ecc. che potrebbero superare, quindi, la soglia limite della nocività.
Per fare chiarezza l’Adoc chiede, pertanto, un urgente intervento legislativo regionale che disciplini la materia ed uniformi i comportamenti dei comuni sulla base di approfonditi studi scientifici e verifiche, così da tranquillizzare i nostri cittadini che nonostante tutto continuano ad esprimere dubbi, perplessità e preoccupazioni.
E’ strano, inoltre, constatare che la installazione di queste antenne è autorizzata con provvedimenti rilasciati dai comuni con una procedura molto semplice, che segue una corsia che sembra preferenziale, superando tanti ostacoli burocratici e pareri.
E’ sotto gli occhi di tutti anche il modo come vengono calpestati, con queste autorizzazioni, gli aspetti architettonici, paesaggistici e spesso anche il buon gusto e senso estetico, senza che le autorità preposte siano mai intervenute.
Ci risulta, altresì, che per tali installazioni le compagnie telefoniche versano cospicue somme ( ecco perché trovano tante disponibilità) che sono incamerate dai proprietari degli immobili e condomini. Sarebbe opportuno, effettuare su queste somme, delle specifiche verifiche circa il puntuale rispetto degli adempimenti fiscali connessi.
Per quanto sopra espresso e per l’importanza della materia auspichiamo anche l’autorevole intervento del Prefetto, al quale chiediamo un urgente incontro, nonché una maggiore attenzione e sensibilità da parte dei Sindaci, dei Consigli Comunali e delle Forze Politiche.