Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/11/2013 06:53:00

Allarme tumori al seno in Sicilia, +40%

  Allarme tumori al seno in Sicilia. Nell'ultimo decennio i tumori alla mammella sono aumentati nell'Isola di circa il 40 per cento, con quasi 3mila nuovi casi l'anno con un picco tra i 60-65 anni.
In Sicilia la malattia coinvolge circa 28mila donne - rappresenta oltre un terzo di tutti i tumori femminili - e, stando agli esperti, questo numero è destinato a crescere rapidamente nei prossimi anni. Le prospettive epidemiologiche, infatti, parlano di 40mila casi nei prossimi dieci anni. Un esercito di malati.
I dati del sistema di sorveglianza "Passi" della Regione siciliana mostrano che, in tema di malattia tumorale, «il ricorso alla diagnosi precoce è inferiore in Sicilia, rispetto a quanto rilevato nelle altre aree del Paese: un fatto che fa arrivare tardi alla scoperta del carcinoma, quando curarlo diventa più difficile». Si pensa che il fenomeno sia dovuto soprattutto alle condizioni socio-economiche dell'Isola che costituiscono uno dei più potenti determinanti degli esisti di salute e dell'accesso alle cure. La Sicilia resta, infatti, tra le regioni italiane, a più basso reddito procapite a tra quelle il cui livello di istruzione è minore della media nazionale.
Salvatore Scondotto, dirigente dell'Osservatorio epidemiologico della Regione, sottolinea: «Il tumore della mammella è la prima causa per mortalità prematura tra le donne. La Regione è impegnata a garantire in tutto il territorio l'accessibilità agli screening. Ma per le donne che, purtroppo, scoprono troppo tardi di essere affette dalla malattia, oggi la ricerca scientifica mette a disposizioni armi terapeutiche in grado di colpire direttamente il tumore. È il caso del carcinoma mammario Her2 positivo, forma particolarmente aggressiva di tumore al seno (15-20 per cento di tutti i carcinomi mammari), per il quale gli oncologi hanno da qualche tempo a disposizione alcuni farmaci "intelligenti" in grado di fare la differenza nella vita delle pazienti». Per Carmelo Iacono, direttore dell'oncologia medica dell'ospedale "Paternò Arezzo" di Ragusa e presidente dell'Associazione italiana oncologia medica «non resta che auspicare che la Regione adotti procedure con la disponibilità dei farmaci innovativi all'intera comunità delle pazienti, anche in classe C (quelli dispensati dagli ospedali, ma a pagamento, ndr), con fondi dedicati, al fine di garantire equità di accesso alle cure su tutto il territorio regionale».

Il tumore della mammella è ancora la forma tumorale più frequente nella donna. Negli ultimi decenni, la sua incidenza è in continuo incremento in tutto il mondo. La mortalità appare essere, di contro, in netto declino. Ciò è dovuto al beneficio della diagnosi precoce e alla chemioterapia adiuvante, oltre che alle terapie sempre più mirate ed efficaci.
I dati relativi a questa patologia indicano più di 450.000 donne interessate: ogni anno il tumore è diagnosticato a circa 40.000 nuovi soggetti. Il carcinoma mammario colpisce mediamente una donna su otto: nel 30% dei casi prima dei 49 anni, nel 36% tra i 50 e i 65.