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04/12/2013 06:47:00

Salemi, arriva un finanziamento da mezzo milione per la segnaletica turistica

 In una città priva di strisce pedonali da alcuni anni, persino in prossimità delle scuole, ha destato sensazione il finanziamento di oltre mezzo milione di euro finalizzato all’installazione di pannelli informativi e segnaletica turistica. Dei 2 milioni e 535 euro destinati ai dieci comuni della provincia di Trapani partecipanti al bando, a Salemi infatti è toccata la cifra di ben 529mila euro. La fetta più sostanziosa, che a qualcuno è apparsa iperbolica. E, oltre che esagerata, anche una spesa non prioritaria. Sarebbe come se si indossasse una costosa cravatta griffata su un abito rattoppato o fuori moda. L’allusione è allo stato di abbandono e di degrado in cui versa il Centro storico. Dopo il noto sisma del 1968 tutte le politiche adottate dai governi locali, succedutisi in questi quarant’anni e passa, non hanno impedito il suo progressivo spopolamento. La mancata approvazione degli strumenti urbanistici adeguati (altri paesi del Belìce al contrario se ne sono dotati), quali il Piano Regolatore e i Piani di Risanamento, non è stata causata da un castigo divino o della natura. Da una volontà politica ben precisa che ha agevolato lo svuotamento della città sia come risorse umane sia come fabbricati. Persino coloro, che in questi anni si sono maggiormente distinti in tediose geremiadi per la “salvezza del Centro Storico”, hanno pensato bene di fuggire andando a costruirsi mega ville ( spesso di cattivo gusto) con soldi propri, ma anche e soprattutto con soldi dell’erario. Già. Perché la legge ha consentito la possibilità di “trasferire” il contributo per potere ricostruire in altre zone del paese per lo più coincidenti con quelle residenziali di villeggiatura. Per non parlare dei contributi erogati per la ricostruzione in sito di fabbricati, incassati ma mai edificati. Gli accertamenti sono ancora in corso, e su di essi si pronuncerà la magistratura. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Un centro storico spopolato e degradato. Che rivive artificiosamente solo due, tre volte all’anno, in occasione di qualche manifestazione che attrae la presenza di un discreto numero di visitatori. Ma si tratta di iniziative sporadiche e occasionali ( come ad esempio: le Cene di San Giuseppe) che non potranno mai far rivivere ciò che ormai è irrimediabilmente perduto. E tuttavia, ecco arrivare questo mega finanziamento. Sarà impiegato, come detto sopra. per l’installazione di pannelli informativi ed esplicativi e per la collocazione di una innovativa segnaletica turistica. I salemitani hanno tutto il diritto di esserne soddisfatti, consapevoli di avere avuto un trattamento clamorosamente favorevole, se paragonato a quello riservato agli altri comuni della provincia. Qualche dato, per capire meglio. Salemi, ad esempio, ha ottenuto più di Erice, a cui andranno 493 mila euro. Ma sorte peggiore è stata riservata al capoluogo Trapani con “soli” 273.950, a a Castelvetrano con 235 e Marsala con 200 mila euro, Comuni questi che, oltre ad essere molto più grandi per estensione ed abitanti, di attrattive turistiche ne vantano in egual misura, se non di più. Molto di meno, infine, hanno ottenuto Partanna e Calatafimi-Segesta rispettivamente 185 mila e 169.900 euro, che presentano invece le medesime caratteristiche e dimensioni di Salemi. Si tratta di un provvedimento relativamente recente. Era il dicembre del 2011, quando presidente della Regione siciliana era Raffaele Lombardo e Vittorio Sgarbi il sindaco della cittadina normanna. I cui noti rapporti di amicizia potrebbero spiegare tanta “generosità”. Il progetto di massima fu redatto prima dell’estate 2010 dall’architetto Paola D’Aguanno, dirigente dell’ufficio tecnico comunale. In seguito, con un forte ribasso del 65,23%, a seguito di procedura negoziata, si aggiudicò il progetto esecutivo la C&H ENGINEERING CONSULTANTS s.r.l. con sede in Aragona, un paesino di novemila anime dell’agrigentino, rappresentata dall’architetto Anna Cuffaro. Solo un’omonima dell’ ex presidente della regione. Tutto “nel rispetto dei principi comunitari di concorrenza e trasparenza”, è scritto nel decreto assessoriale. Ma la regione, in questo caso, è stata solo un’intermediaria. Il finanziamento, infatti, proviene dal Fondo europeo di Sviluppo regionale, che si cura di attuare il Programma Operativo Nazionale (PON) riguardante il settore del turismo. Il progetto generale, denominato “Convergenza”, mira ad incentivare e agevolare la crescita delle regioni del sud Europa e è parte integrante dell’Agenda 2007- 2013. Le date indicate la dicono lunga sui tempi biblici con i quali procede in Sicilia la gestione delle risorse europee. Tempi che ci collocano agli ultimi posti tra i paesi comunitari. Persino dalla Bulgaria, una delle ultime arrivate. Per quantificare la somma complessiva di 4.020.329 euro da destinare a gli enti locali dell’Isola, ci sono voluti ben quattro anni. La decisione avvenne solo alla vigilia del Natale di due anni fa. La comunicazione fu una sorta di strenna per i sindaci. Ora si attende l’inizio dei lavori. Quando saranno ultimati si offrirà ai visitatori, con la realizzazione di una adeguata segnaletica stradale e di pannelli informativi plurilingue, un più vivace e moderno sistema comunicativo. Indossata la cravatta, si spera che si provveda all'acquisto del vestito nuovo. Che si risani il Centro Storico e che si moltiplichino iniziative valide per attirare i turisti. Se così non sarò, fra qualche anno, si dirà che questa realizzazione è l’ennesimo emblematico esempio di spreco di denaro pubblico.
Franco Lo Re