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10/12/2013 19:57:00

Inaugurato un nuovo centro oncologico al Civico di Palermo

 Inaugurato ieri sera dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il nuovo Centro oncologico dell'azienda ospedaliera Civico di Palermo. L'apertura ai pazienti, però, scatterà da metà di gennaio, non appena saranno ultimati i collaudi di rito.
«Lo scopo principale di un centro oncologico all'avanguardia come questo è di abbattere i viaggi della speranza, investendo nel Meridione e garantendo a tutti i cittadini l'accesso a prestazioni adeguate. Credo che questo ospedale, come altri del territorio, stia realizzando un reale processo di risanamento che permetta realmente, per qualità delle prestazioni, personale e nuove tecnologie, di non andare più in altre strutture sanitarie d'Italia».
Il Nuovo Oncologico può contare su 96 posti letto ordinari, 6 di Rianimazione e su un complesso chirurgico con quattro moderne sale operatorie. Al suo interno troveranno posto i reparti di Urologia, Chirurgia, Medicina oncologica, Terapia del dolore, Medicina nucleare. Si sviluppa su quattro piani ed ogni reparto è identificato da un colore diverso.
Ed a proposito di nuova rete ospedaliera, proprio ieri sera l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, intervenuta all'inaugurazione, ha annunciato che «più che applicare pedissequamente l'indirizzo che proviene dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sulla chiusura dei piccoli ospedali, stiamo facendo un grosso lavoro di rimodulazione della rete ospedaliera e territoriale: la volontà dell'assessorato non è chiudere, ma valorizzare, accorpando i piccoli centri e cercando di connotarli all'interno della rete sanitaria regionale con una vocazione specifica, evitando così duplicazioni e frammentazioni. L'intenzione della Regione è accorpare le piccole realtà per creare un unico presidio ospedaliero seppur multistabilimento, consentendo così di ridurre costi di gestione. Un esempio: invece di chiudere il presidio ospedaliero di Piazza Armerina, si potrebbe accorpare a quello di Enna o quello di Avola a Noto».