Nino Papania parla. L'ex senatore Pd sarà sentito oggi nell'ambito del processo a carico dei suioi presunti estorsori. Si tratta di Leonardo e Giuseppe De Blasi, Giovanni Renda, Leonardo Vicari, Francesco Domingo, Enzo Amato e Antonio Mistretta: sono accusati di avere fatto delle pressioni all'ex parlamentare al fine di ottenere un posto di lavoro. L'indagine è slegata a quella che vede indagato Papania per voto di scambio, e dall'altra, che lo vede indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sui rifiuti ad Alcamo e in provincia di Trapani. Anche se poi, il filone e gli episodi, sono gli stessi. Secondo gli inquirenti, avrebbe promesso assunzioni in cambio di voti in favore dell'allora candidato sindaco Sebastiano Bonventre. L'avv. Vincenzo Catanzaro, difensore dell'ex senatore, aveva anticipato che Papania non avrebbe risposto ma ora ha deciso diversamente.
CRIMISO. E' attesa per oggi la sentenza la sentenza del processo a carico di 11 persone arrestate nel 2012 nell'ambito dell'operazione antimafia «Crimiso» e chiamate a rispondere di una serie di estorsioni. Nell'ultima udienza, a Novembre, il giudice, in accoglimento della richiesta dell'avvocato Baldassare Lauria, difensore di Antonino Bosco, ha disposto una perizia su alcune intercettazioni. Gli imputati hanno chiesto di definire le loro posizioni con rito abbreviato. I Comuni di Castellammare e Calatafimi, Confindustria Trapani, la Fai, le associazioni antiracket di Alcamo, Castellammare e Marsala, Addio Pizzo, il centro studi Pio La Torre, Castello Libero onlus e due parti offese si sono costituiti parte civile.
ASSOLUZIONE CONFERMATA. La Corte d'Appello di Palermo ha confermato la sentenza di assoluzione emessa lo scorso anno dal Tribunale di Marsala nel processo che vedeva imputato per abuso d'ufficio ed emissione di concessioni edilizie «in violazione di legge» l'ex capo del settore Urbanistica di Petrosino, il 56enne Pietro Giacalone. Al tecnico si contestava l'autorizzazione di lavori ai quali, per l'accusa, non poteva essere dato l'ok.