Singolare vicenda giudiziaria per il palermitano Giuseppe Spataro, di 52 anni. Imputato di tentato omicidio, con tanto di detenzione preventiva, è stato condannato dal tribunale di Marsala a soli otto mesi per minacce. Era accusato di aver tentato di uccidere un trapanese, Saverio Di Maria, per strada, a Mazara del Vallo. Solo per miracolo Di Maria non era stato colpito. I due si conoscevano, c'erano dei dissapori. E' per questo che la Procura ha accusato Spataro di tentato omicidio. Ma in realtà sia l'arma del delitto, che lo stesso proiettile non sono stati mai trovati. Spataro non è stato sottoposto al test della paraffina, quindi non è stato possibile capire se avesse usato o meno un'arma da fuoco in quei giorni, e ancora la traiettoria del proiettile è risultata molto originale. Spataro è difeso dagli avvocati Bennici e Bisconti.
CANTIERI PARRINELLO. La Procura di Marsala in persona del PM, dottoressa d'Alessandro ha dissequestrato definitivamente, a seguito di istanza depositata dagli Avvocati Vito Cimiotta e Stefano pellegrino, i Cantieri Navali Parrinello di Marsala.
Il PM aveva già provveduto, sempre a seguito di istanza di dei difensori, a dissequestrare temporaneamente il Cantiere per 60 giorni, entro i quali il proprietario del Cantiere avrebbe dovuto provvedere alle opere di bonifica.
In meno di trenta giorni il proprietario, Parrinello Antonino ha provveduto ad effettuare tutte le opere necessarie all'adeguamento del Cantiere alle vigenti norme sulla tutela dell'ambiente.
TRUFFA. Assolti dalla truffa allo Stato e violazioni urbanistiche il 31enne Francesco Giammarinaro, figlio dell'ex deputato regionale Pino Giammarinaro, l'ex capo dell'ufficio tecnico del Comune di Salemi, Giuseppe Placenza, di 56 anni, un altro tecnico comunale, Stefano Angelo, 56enne, e Francesco Caruso, di 73. Quest'ultimo direttore dei lavori di costruzione di un immobile di proprietà di Giammarinaro per il quale scondo l'accusa erano stati ottenuti «indebitamente» fondi stanziati per la ricostruzione post-terremoto '68. Si sospettò che vi si volesse realizzare una struttura sanitaria privata. Nel processo, iniziato nel 2009, gli avv. Paladino, Ferracane e Pinna sono riusciti a dimostrare l'innocenza dei loro assistiti. Il progetto prevedeva la realizzazione di un fabbricato composto da un piano interrato, un'elevazione fuori terra e un «volume tecnico non accessibile».
CRIMISO. Si è concluso con nove condanne ed un'assoluzione il processo a carico di dieci alcamesi coinvolti nell'operazione antimafia Crimiso. La pena maggiore, otto anni e due mesi, è stata inflitta a Michele Sottile. Otto anni di reclusione ciascuno, invece, per Antonino Bonura, imprenditore di 50 anni ritenuto il nuovo capo della famiglia mafiosa di Alcamo, e Vincenzo Campo. Sei anni e sei mesi di reclusione sono stati inflitti a Nicolò Pidone. Sei anni per Sebastiano Bussa e Rosario Leo mentre cinque anni e due mesi sono stati inflitti a Giuseppe Sanfilippo. Quattro anni e quattro mesi infine per Vincenzo Bosco e quattro per Salvatore Mercadante. Antonino Bosco è stato invece assolto. Gli imputati erano accusati di una serie di estorsioni e danneggiamenti.