L’ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Petrosino Pietro Giacalone è stato assolto anche in appello dai due processi in cui era imputato. Giacalone era accusato di abuso d’ufficio. La prima sezione Penale della Corte d’Appello di Palermo ha confermato le assoluzioni che il tribunale di Marsala aveva sentenziato nel corso del processo di primo grado. Entrambe le sentenze erano state appellate dalla Procura di Marsala. Giacalone era finito per due diversi fatti, ma entrambi per l’ipotesi dell’abuso d’ufficio. Il primo procedimento è scattato dopo le denunce di due signore di Petrosino. Giacalone era accusato di avere vessato, con ispezioni e multe per migliaia di euro («al solo scopo di arrecare un danno»), Filippa Anastasi e Antonina Pulizzi, comproprietarie di un immobile al civico 136 di via Francesco De Vita. Le due donne avrebbero avuto la colpa di «essere entrate in contrasto - secondo l’accusa - con Pipitone Nicolò, locatario dell’appartamento al primo piano, adibito dal Pipitone a studio di architetto, in società di fatto con il Giacalone, nonché occupato in parte, per lo svolgimento della propria attività da Zerilli Martino Mario, cognato del Giacalone». Nell’altro procedimento invece Giacalone era accusato ti aver rilasciato, ai signori Fricano Alfredo ed Alessandrini Marilena, una concessione edilizia nel 2004, con successiva sanatoria nel 2005, in zona B3 del piano comprensoriale, in assenza di piani particolareggiati, ad una distanza inferiore a 10 metri dalla parete (con finestra) dell'immobile dei vicini (Sciacca Filippa e Sciacca Maria), senza rispettare gli indici di edificazione.
Giacalone – che è difeso dall’avvocato Roberto Genna – una volta finito sotto processo è stato sospeso dal suo incarico al Comune di Petrosino. Adesso, probabilmente, seguirà la richiesta di reintegro.