Volge alle battute finali il processo che a Trapani vede imputate sette persone accusate di estorsione nei confronti dell'ex senatore del Pd, Nino Papania. Il quale, a sua volta, è indagato per voto di scambio e corruzione, in una vicenda molto intricata, che lo vede parte offesa, come in questo caso, ma anche imputato, soprattutto se venisse confermata l'ipotesi della gestione clientelare del sistema dei rifiuti ad Alcamo, con l'assegnazione di posti di lavoro in cambio di voti.
Nell'ultima udienza ha voluto parlare proprio il diretto interessato, Nino Papania. Il suo intervento era atteso, perchè era la prima volta che parlava dopo la notifica degli avvisi di garanzia. Papania ha detto di non conoscere gli imputati:"Qualcuno lo conosco di vista, perchè magari ho riconosciuto il suo volto allo stadio, ma altri è la prima volta che li vedo qui in Tribunale". Papania dice di non mai fatto promesse di posti di lavoro, e di non aver mai subito pertanto pressioni ed intimidazioni.
I fatti risalgono alle ultime amministrative di Alcamo. Secondo gli inquirenti, Papania avrebbe promesso posti di lavoro in cambio di voti in favore dell'allora candidato sindaco Bonventre. Ma dopo le elezioni l'ex senatore non avrebbe mantenuto le promesse. Papania, assistito dall'avv. Vincenzo Catanzaro, ha deciso ieri di rispondere alle domande del gup Cersosimo. Il processo infatti si svolge con il rito abbreviato.
Da alcune intercettazioni emergerebbe che i presunti estorsori dell'ex senatore sarebbero stati invitati a votare per Bonventre dietro la promessa di posti di lavoro alla "Aimeri Ambiente", società di smaltimento dei rifiuti. "Mi sento assolutamente estraneo ai fatti contestati -ha affermato Papania- evidentemente la magistratura farà il suo corso. Io ho fiducia che si possa presto chiarire tutto".
Il Pm Rossana Penna ha chiesto a condanna di tre dei sette imputati, Francesco Domingo, Enzo Amato e Antonio Mistretta, chiamati a rispondere di tentata estorsione e incendio, a tre anni e quattro mesi ciascuno. Stralciata invece la posizione degli altri quattro imputati, Leonardo e Giuseppe De Blasi, Giovanni Renda e Leonardo Vicari, chiamati a rispondere della sola tentata estorsione. Il Pm ha proceduto ad una modifica del capo d'imputazione. Il procedimento a carico di Domingo, Amato e Mistretta prosegue oggi con gli interventi degli avvocati Agatino Scaringi e Baldassare Lauria. Poi, il giudice si ritirerà in camera di consiglio. Il procedimento a carico degli altri quattro imputati riprende dopo le feste.