Quali sono le top news del 2013. I fatti più importanti dell’anno che si sta per chiudere. In questi giorni ripercorreremo le notizie del 2013 con tutte le inchieste e gli approfondimenti che abbiamo dedicato nel raccontare quello che è successo nel territorio.
Sono stati circa 700 i migranti morti in mare nel canale di Sicilia durante il 2013. Un anno segnato dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre. Un anno in cui il flusso di migranti dal Nord Africa non ha avuto soluzione di continuità. La più grave quella di Lampedusa, in cui un barcone con a bordo circa 500 profughi si è inabissato dopo un incendio scoppiato a bordo. La tragedia si è consumata in poco tempo, settimane di ricerche hanno dato il responso. 366 le vittime. Una strage senza precedenti in un anno costellato di sbarchi e soccorsi in mare. Lampedusa e le coste siciliane hanno vissuto anche quest’anno quella che non può essere più una semplice emergenza. La strage di Lampedusa ha scioccato tutto il mondo. E lo sdegno non si è fermato, soprattutto dopo l’ultimo caso del Cie dell’Isola al centro dello scandalo del trattamento anti-scabbia per i migranti fatto con un trattamento da lager. La strage di Lampedusa arriva poche settimane dopo quella di Scicli con i corpi di 13 migranti allineati sulla spiaggia. E una settimana dopo la strage del 3 ottobre un altro barcone si rovescia a Lampedusa. Un’altra strage, 50 le vittime.
Un flusso continuo, che ha riguardato anche la provincia di Trapani con sbarchi continui. Marettimo, Pantelleria, Trapani, Mazara del Vallo, Marsala. Le rotte della disperazione non si fermano solo a Lampedusa. L’ultimo sbarco la sera dell’8 dicembre, con 52 migranti soccorsi al largo di Pantelleria.
Un barcone con circa 50 migranti a bordo è stato soccorso la sera del 29 novembre a circa 16 miglia al largo di Marettimo. A bordo anche un bambino di due anni. Due settimane dopo altri 8 migranti sono arrivati sull’isola delle Egadi. Ancora a settembre sono 107, di cui 5 donne i migranti nigeriani e ghanesi giunti al porto di Trapani nel pomeriggio con un mercantile battente bandiera liberiana, che li ha soccorsi nella notte a largo di Lampedusa, mentre navigavano su un gommone. A Mazara viene fatta sbarcare una imbarcazione con 39 persone a bordo. Ad agosto nel giro di pochi giorni arrivano oltre 200 migranti a Trapani.
Ottobre è il mese caldo. Pochi giorni dopo la strage di Lampedusa viene intercettato un barcone nel canale di Sicilia e fatto sbarcare a Trapani. 210 i profughi a bordo. Verranno smistati in diverse strutture della provincia di Trapani. Come nella Casa di riposo di Marsala, in cui vengono ospitati 70 immigrati. Nei Centri della provincia la situazione è esplosiva. E’ a Campobello di Mazara che scoppia il caos dopo il caso della bidonville nella città belicina. Con decine di immigrati accampati senza accorgimenti sanitari, prede dei caporali per la raccolta delle olive e per la vendemmia. L’accampamento ospita 500 persone. Tra queste Oussmane, morto dopo essere stato colpito nel sonno dall'incendio di un fornelletto a gas di fortuna che altri suoi compagni di lavoro avevano acceso si notte per scaldare del cibo. Sulla bidonville di Campobello si era espresso in maniera molto dura il Vescovo di Mazara Domenica Mogavero: “è una realtà dove il livello di vita è subumano ed è un offesa non per loro, è un’offesa per noi. Non possiamo consentire che in un Paese civile, con una tradizione umanitaria e religiosa, possano succedere queste cose”.