Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/12/2013 12:27:00

Picchia chi voleva far abortire e prostituire la sua ragazza. A giudizio un marsalese

 Litiga con il titolare del locale a <luci rosse> che voleva, a quanto pare, far abortire, per poi farla prostituire, la ragazza di cui si era invaghito e finisce sotto processo per lesioni personali. Protagonista della vicenda un 44enne marsalese (D.L.) che il 24 gennaio dovrà comparire davanti al giudice per difendersi dall’accusa di aver ferito al sopracciglio sinistro, lanciandogli contro il suo casco da motociclista, il 52enne Francesco Panico, titolare del night club <Bocca di rosa> di contrada Digerbato. Il fatto risale al 27 ottobre 2012. D.L., difeso dall’avvocato Vincenzo Forti, sostiene di aver lanciato il casco contro Panico dopo che questi, nel corso della discussione, gli si sarebbe avventato contro. La ragazza con cui aveva avviato una relazione sentimentale, una sudamericana che adesso vive in Spagna (A.G., di 22 anni), lavorava come cameriera al <Bocca di rosa>. Il locale fu chiuso lo scorso 26 maggio dai carabinieri, che arrestarono (domiciliari) sia Francesco Panico che la moglie, la 35enne tagika Oksana Vodyants'ka, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. La coppia tornò, poi, in libertà per la cessazione delle esigenze cautelari. Secondo l'accusa, nel locale di Digerbato diverse ragazze straniere ballavano in costumi succinti o in biancheria intima per poi prostituirsi dietro i privè.