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16/01/2014 06:30:00

1200 migranti nei 17 centri di accoglienza in provincia di Trapani. Lavori al Cie di Milo

 In provincia di Trapani ci sono 1200 migranti ospitati in 17 Centri di accoglienza diffusi nel territorio. A fornire questi dati è stato il Prefetto, Leopoldo Falco, intervenendo al seminario della Croce Rossa sull'immigrazione a Maara del Vallo. "La nostra - dice Falco, che domani incontrerà la stampa per fare il punto su questa e altre vicende - è una terra di accoglienza. Sono circa 1.200 i migranti ospitati nel territorio trapanese.  Abbiamo approntato un modello che funziona con l'ospitalità dei migranti in 17 centri di accoglienza sparsi nei diversi comuni con la possibilità di dare pure lavoro ai nostri concittadini. Purtroppo nelle ultime settimane i mass media si sono solo concentrati sulla questione del Cie di Milo. Siamo consapevoli che la struttura è inadeguata e per molti aspetti. Nell'ultimo anno vi sono stati 613 tentativi di fughe. Bisogna predisporre che attraverso dei lavori, programmati a febbraio, la struttura vada chiusa per la sua messa in sicurezza. Un vero intervento da mettere subito in campo è l'abbattimento dei tempi di permanenza».

Quindi tra qualche giorno il Cie di Trapani Milo chiuderà i battenti, non si sa se per qualche giorno o per delle settimane o mesi, per permettere di fare quei lavori di messa in sicurezza che il Prefetto aveva annunciato già a Settembre, dopo la sua prima visita alla struttura. In quell'occasione, il Prefetto era rimasto talmente impressionato dalle cattive condizioni del Cie, da chiedere subito un finanziamento per la messa in sicurezza. Inoltre iniziò il braccio di ferro con la cooperativa Oasi di Siracusa, per sollevarla dalla gestione, dato che anche il Prefetto precedente, Magno, aveva fatto ben cinque contestazioni scritte sulla cattiva gestione del centro, non conforme a quanto previsto dal capitolato d'appalto. Parlamentari e associazioni che erano state in visita al Cie avevano accusato i gestori di "gravi disagi e di violazione della dignità umana".

Adesso con i 660 mila euro stanziati dal ministero dell'Interno, saranno innalzate delle reti sui muri di recinzione ed eliminate le centraline elettriche, attualmente a portata di mano e di sabotaggio. Non solo, i pannelli delle centraline elettriche sono stati utilizzati come armi in alcune delle tante guerriglie all'interno del Cie. Per il Prefetto è indispensabile che il Cie "non sia più teatro di guerriglie quotidiane con scontri corpo a corpo, perché sono un dramma tanto per chi vuole fuggire quanto per gli agenti che stanno dall'altra parte".

E' curioso notare come sia necessario intervenire oggi con dei lavori costosi in una struttura che è recentissima. E' stata costruita in fretta e furia nel 2010 ed inaugurata nel 2011. Il suo costo è stato di 6 milioni di euro. 

Intanto ci sono ancora itardi nei pagamenti degli stipendi e condizioni di lavoro insostenibili. Sessantadue lavoratori hanno manifestato  davanti Palazzo del Governo. La struttura continua ad essere gestita dal consorzio Oasi, dopo che la cooperativa Glicine di Palermo ha deciso di rinunciare all'affidamento.La cooperativa si era aggiudicata la gara con un ribasso del 15 per cento sulla base d'asta di 30 euro al giorno per migrante. A seguito della rinuncia, fino al 28 febbraio, a gestire la struttura sarà ancora il consorzio Oasi. La situazione resta difficileUna delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal capo di gabinetto che si è impegnato ad accelerare l'iter per sbloccare il pagamento di una parte della tredicesima. Oggi è previsto un nuovo incontro.