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20/01/2014 06:15:00

Manager della sanità in Sicilia. Slittano alla settimana prossima i nomi di Crocetta

14,00 -  Il presidente della Regione, Rosario Crocetta e l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, intendono affrontare urgentemente la riorganizzazione della sanità siciliana, come priorità del governo, con particolare riferimento alla nomina dei manager e alla nuova rete ospedaliera territoriale che configurerà il nuovo piano sanitario. Per i manager il governo intende muoversi all'interno del rinnovamento e della trasparenza privilegiando figure innovative e competenti. La nomina avverrà sulla base di criteri certi, che privilegino l'esperienza professionale e la capacità di innovazione. Tali criteri verranno illustrati nel giro di una settimana alla commissione sanità all'Ars e all'opinione pubblica, attraverso la stampa. Subito dopo si procederà alle nomine.
Il precedente assetto della rete ospedaliera e territoriale è stato ritirato, poiché ritenuto non pienamente rispondente con le strategie di questo governo, che intende riorganizzare i servizi sanitari in Sicilia, non attraverso la logica dei tagli indiscriminati dei servizi stessi, ma attraverso una lotta serrata e dura agli sprechi come si sta sperimentando efficacemente in diverse Aziende Sanitarie siciliane che stanno risparmiando decine di milioni rafforzando i servizi e rivedendo gare costosissime. “Il nostro obiettivo - affermano Crocetta e Borsellino - è quello di migliorare la sanità siciliana, attraverso meccanismi che tengano conto delle vocazioni territoriali e dei bisogni dei cittadini. Particolare attenzione verrà data ai punti nascita per i quali sono stati determinati in questi anni tagli che non hanno tenuto in debita considerazione la condizione dei territori con evidenti difficoltà di accesso e spesso disagiati, senza assicurare alla popolazione un rispetto degli standard di sicurezza. Il governo intende fare presto e vuole sottoporre nel più breve tempo possibile un nuovo piano di riorganizzazione che, prima di tutto, metta al centro la persona e i suoi bisogni e che raggiunga nuove economie eliminando sprechi e corruzione, migliorando i servizi.

08,00 - Esitata all'Ars la Finanziaria, il governo presieduto da Rosario Crocetta ha messo in "cantiere" la nomina dei nuovi 18 direttori generali delle 17 aziende sanitarie e aziende ospedaliere e dell'Istituto Zooprofilattico.
Quasi certamente questa  settimana sarà quella giusta. La Giunta di governo, infatti, dovrà procedere alla nomina in base all'elenco dei 76 ritenuti più meritevoli su una "gamma" di 662 nomi inseriti nell'elenco generale e che via via la Commissione dei "tre saggi" nominata dall'assessore alla Salute, Lucia Borsellino ha "scremato" dopo test e colloqui.
Secondo indiscrezioni, sembra che di quei 76 nomi, adesso, nel "carnet" ce ne sarebbero non più di 30. Sarebbero stati esclusi coloro i quali hanno già superato i 65 anni di età, quanti hanno in atto dei precedenti giudiziari e quanti, ancora, sono ineleggibili perché svolgono altre attività anche di natura politica. 
Frattanto, nei giorni scorsi sarebbero stati anche contattati i tre rettori delle altrettante università siciliane (Palermo, Catania e Messina) perché, com'è noto per la nomina dei direttori generale dei tre Policlinici bisogna avere il parere anche dal vertice dei tre atenei.
E non è finita. Intanto che il governo decide chi mettere a capo delle 18 aziende e quindi come sostituire gli attuali commissari straordinari che, com'è noto, sono stati nominati dallo stesso presidente Crocetta circa un anno fa, sul tavolo dell'assessorato alla Salute, sono già stati recapitati almeno 6 ricorsi da parte di candidati esclusi dall'elenco dei 76.
Una cosa è certa: se, così come è previsto dalla legge, non saranno resi noti i nomi di tutti gli idonei con i relativi curriculum, non appena la Giunta di governo avrà fatto le scelte, sui tavoli della Regione "pioveranno" immediatamente una valanga di ricorsi.

La Regione intanto  ha piazzato tre fedelissimi del governatore esclusi dalla corsa alle poltrone in Asp e ospedali. Sono Vittorio Virgilio, attuale commissario a Caltanissetta nominato alla guida dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù e Angelo Aliquò, al timone dell’azienda sanitaria di Ragusa e scelto come direttore generale della Seus. Il terzo è Giuseppe Termine, commissario dell’Asp di Enna, che prende il posto di Salvatore Messina all’Asp di Agrigento dopo la bufera sulle Tac guaste. Tre nomine che — confermano nei corridoi dell’assessorato — sono solo l’anteprima della partita che si aprirà questa  settimana, quella della scelta dei diciassette futuri manager.
Partita delicata, che rischia di trasformarsi in un altro test per il governo. Perché, se da un lato potrebbe aprire un nuovo terreno di scontro tra Crocetta e i suoi alleati dopo il gelo calato per le dichiarazioni del governatore all’indomani degli avvisi di garanzia all’Ars, dall’altro potrebbe sancire una «pax». A patto che il governatore apra alle richieste di chi lo tira per la giacchetta per piazzare i suoi uomini alla guida delle ambitissime poltrone della sanità. La trattativa sulle nomine, insomma, potrebbe essere la giusta contropartita per il sì incassato alla Finanziaria e — perché no — un modo per sedare i malumori con Pd e Udc dopo che Crocetta ha chiuso le porte di un cambio dipoltrone negli assessorati.

A proporre la rosa dei 17 alla giunta sarà l’assessore Lucia Borsellino. L’idea — confermano i suoi più stretti collaboratori — è quella di sostituire tutti i direttori generali nominati dall’ex governatore Lombardo e rimasti al timone come commissari. Dovrebbero essere riconfermati, invece, quelli scelti da Crocetta a gennaio. In pole position ci sarebbero Giacomo Sampieri, ai vertici di Villa Sofia Cervello, Antonio Candela, dell’Asp di Palermo, e Renato Li Donni, del Policlinico di Palermo, legati vario titolo a Crocetta e al Pd.
Tra questi c’erano anche Virgilio e Aliquò, che però sono stati tagliati fuori dalla selezione. Salvo poi essere ripescati al San Raffaele Giglio e alla Seus, dove le nomine non devono passare dalla giunta. Ancora incerto, invece, il destino del terzo escluso, Giuseppe Termine: la nomina di ieri ad Agrigento scadrà comunque quando saranno nominati i nuovi vertici.