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20/01/2014 06:00:00

Violenza al Rubino, si torna in aula. Omicidio colposo, a giudizio un medico di Salemi

 Nuova udienza oggi a Marsala, sempre a porte chiuse, per i presunti abusi sessuali che sarebbero stati commessi all'Istituto Rubino e nel quale sono imputati Giuseppa Signorelli, e Vincenzo Galfano. Nell'ultima udienza sono stati ascoltati tre poliziotti: gli ispettori Gian Camillo Aceto e Domenico De Toma e l'assistente Rosario Di Stefano. In sede di incidente probatorio la giovane che accusa i due imputati ha ribadito di essere stata molestata da entrambi. Giuseppa Signorello svolgeva mansioni di direttrice, mentre Galfano era il bidello della struttura che da decenni si occupa di doposcuola e mensa per minori in condizioni di disagio.

OMICIDIO COLPOSO. Dimise una donna di 56 anni dopo una visita e un elettrocardiogramma effettuati al Pronto soccorso, ma dopo circa mezz'ora la paziente fu colta da infarto e morì. Accadde il 14 agosto 2007 a Salemi. Adesso il medico dell'area d'emergenza del nosocomio salemitano, Dorotea Luppino, di 53 anni, si ritrova sotto processo davanti al giudice monocratico di Marsala Roberto Riggio, con l'accusa di omicidio colposo. Alla prossima udienza, il 4 marzo, sarà ascoltato il consulente del pubblico ministero.
La donna poi deceduta, Maria Antonietta Di Stefano, fu accompagnata dalla figlia al Pronto soccorso dopo avere accusato dolori al petto e al braccio sinistro. Dopo l'elettrocardiogramma la dottoressa Luppino, somministrandole delle gocce di ansiolitico, disse alla paziente che poteva tornare a casa, ma mezz'ora dopo la donna si sentì di nuovo male. La figlia, di gran corsa, in auto, la trasportò nuovamente in ospedale, dove Di Stefano arrivò che già non respirava più. E a nulla servirono il massaggio cardiaco e la defibrillazione. Scattarono, quindi, la denuncia dei familiari e l'indagine dei carabinieri, adesso sfociata nel processo, nel quale i parenti della vittima si sono costituiti parte civile.
Intanto, l'avv. difensore Stefano Pellegrino afferma: «In caso di patologie acute, sia cerebrali che cardiache, la morte è improvvisa e inevitabile. La Procura, in sede di indagini preliminari, aveva chiesto l'archiviazione». Il gup, però, dispose la celebrazione del processo che vede imputata la dottoressa Luppino.