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22/01/2014 08:34:00

Abusi sessuali all’istituto Rubino, ex compagno madre della vittima conferma accuse

 Ha confermato in aula le dichiarazioni d’accusa rese in fase d’indagine, ma per la difesa è ‘’inattendibile’’. Anche perché, in passato, ‘’ha fatto uso di stupefacenti’’. E’ questa la sintesi dell’ultima udienza del processo per i presunti abusi sessuali commessi all’Istituto Rubino e che alla sbarra degli imputati, in Tribunale, vede Giuseppa Signorelli, 50 anni, ex responsabile dell’unità assistenziale, e a Vincenzo Galfano, di 48, bidello. Entrambi posto agli arresti domiciliari il 3 ottobre 2012 con la pesante accusa di ‘’violenza sessuale continuata e aggravata in danno di una minorenne’’. Nell’ultima udienza, a deporre, nell’aula ‘’Borsellino’’, a porte chiuse, è stato l'ex compagno della madre della ragazzina, pregiudicato, che ha denunciato di avere subito gli abusi sessuali. Il teste ha confermato le accuse rivolte agli imputati in fase istruttoria, ma secondo gli avvocati difensori Stefano Pellegrino e Roberta Piccione l’uomo, recentemente arrestato dalla polizia per detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente, porto illegale di arma da taglio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e violazione degli obblighi imposti dal suo status di sorvegliato speciale, non è credibile. Fu proprio l'uomo, a suo tempo, dopo avere raccolto le confidenza della giovane, adesso 16enne, a rivolgersi ad un assistente sociale che li accompagnò alla polizia di Trapani (Squadra mobile). Nell’ultima udienza (la prossima il 5 febbraio) ha testimoniato anche uno degli investigatori (l’ispettore di polizia Maggio) che, scattata l’indagine, all’interno dell’istituto Rubino piazzò alcune microspie.