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24/01/2014 07:57:00

Usura, chiesti un anno e mezzo per Passalacqua. Abusi, processo ad ex frate di Pantelleria

Un anno e mezzo di carcere (nonché una multa di 3 mila euro) è la pena invocata dal pm Giulia D’Alessandro per il 78enne marsalese Antonino Passalacqua, titolare della finanziaria ‘’Bosco’’, accusato di usura. Nel processo, con rito abbreviato, davanti al gup Vito Saladino si è costituita parte civile la locale Associazione antiracket e antiusura che, rappresentata dall’avvocato Peppe Gandolfo, ha invocato un risarcimento danni di 150 mila euro. L’indagine su Passalacqua è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura. Secondo l'accusa, il presunto usuraio avrebbe preteso un tasso di interesse intorno al 120% annui. A denunciare Passalacqua è stato Donato Barraco, che gestiva l'associazione culturale e sportiva "Club Dance Sport Italia", intestata alla moglie. A difendere l’imputato sono gli avvocati Alessandro Casano e Paolo Paladino. Passalacqua è piuttosto noto nell’entroterra del versante nord marsalese anche per essere il gestore di un distributore di carburanti agricoli, intestato però alla moglie (Manfrè). Molti, quindi, gli agricoltori entrati in contatto con l’anziano commerciante-finanziere proprio per questo motivo e che, talvolta, strozzati dalla crisi, da spese familiari e tasse, vedono nel Passalacqua l’unica persona in grado di fornire loro immediata liquidità. La sentenza dovrebbe essere emessa il 13 febbraio.

COLTELLATE A TUNISINO CHE ‘’NON VOLEVA PAGARE L’AFFITTO’’. E’ iniziato, in Tribunale, a Marsala, un processo che vede il 43enne marsalese Michele Angileri imputato con le accuse di lesioni gravissime ed estorsione. L’uomo è accusato di avere ferito a coltellate un tunisino (Alì Habib) dal quale pretendeva il pagamento dell’affitto. Il nordafricano, infatti, viveva in una modesta abitazione del centro storico (vicolo Rodi, traversa di via Rubino) di proprietà della madre di Angileri. Quest’ultimo, nel 2012, nel corso di una discussione, accoltellò Habib al volto e all’addome. Tanto che inizialmente fu accusato di tentato omicidio. Ma per la difesa (avvocato Stefano Pellegrino), la vera vittima di questa storia sarebbe l’imputato, alle prese con un inquilino che ‘’non voleva pagare l’affitto’’, né lasciare l’abitazione.

EX FRATE DI PANTELLERIA PROCESSATO PER ABUSI SU UN MINORENNE – Un ex frate originario di Pantelleria, il 38enne Biagio Almanza, è sotto processo davanti il Tribunale di Marsala con l’accusa di violenza sessuale su un minore. Almanza, a fine novembre 2012, fu posto agli arresti domiciliari dalla polizia. Il provvedimento, chiesto dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro e accordato dal gip Francesco Parrinello, fu notificato in un convento in provincia dell’Aquila, dove il protagonista della vicenda aveva cercato di isolarsi dal mondo dopo una vecchia condanna per pedofilìa subìta a Milano. All’ex frate si contesta di avere violentato un ragazzo di 12 anni, figlio di una coppia di Pantelleria con la quale aveva stretto un rapporto d'amicizia. Secondo quanto emerso dall’indagine, avrebbe più volte abusato del ragazzino in momenti in cui era rimasto da solo con lui. I fatti contestati risalgono al 2008. Prima che prendesse i voti. Anche se, pare, per carpire la fiducia dei genitori della vittima, si fingesse già frate.