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30/01/2014 06:50:00

Omicidio Bongiorno, periti in campo

 Continua a Trapani il processo per fare luce sull'omicidio di Giuseppe Bongiorno, l'anziano assassinato due anni fa a Castellammare. Secondo la Corte d'Assise potrebbe essere deceduto a seguito di un infarto e non delle percosse subite. Ed è per questo che sono stati incaricati due periti, i professori Paolo Procaccianti ed Emiliano Maresi, dell'Istituto di medicina legale di Palermo, per accertare se l'anziano fu vittima di un infarto. Imputato Valentin Florian Bucur, un giovane romeno accusato di avere agito insieme con un minore separatamente giudicato. Bongiorno venne strangolato durante un rapporto sessuale. L'anziano era solito pagare giovani romeni in cambio di prestazioni. Secondo i dottori Argo e Grillo, però, il processo di asfissia non sarebbe arrivato a compimento. L'anziano sarebbe deceduto prima per un infarto. Un malore generato, secondo i due medici legali, a seguito di un forte stress dovuto all'atto sessuale prima ed alle percosse dopo. La Corte ha anche disposto la trascrizione di alcune lettere scritte da Florian Valentin Bucur al proprio complice. La prossima udienza è prevista per il 28 febbraio.

PANTELLERIA. Erano stati accusati di aver danneggiato le viti in un campo sperimentale della Regione Siciliana, ma il Tribunale di Marsala, dopo 10 anni, li ha assolti perché il fatto non sussiste. Si tratta di Francesco Raffaele, pensionato di 75 anni, difeso dall’avvocato Antonio Consentino e di Giuseppe Gabriele di 62 anni assistiti dagli avvocati Stefano Pellegrino e Daniela Ferrari. L’udienza preliminare si è tenuta davanti al giudice Vito Marcello Saladino con il rito abbreviato. Il processo aveva preso le mosse da una querela presentata nel 2004 dalla società “Il Fico d'India S.r.l.”. Francesco Raffaele e Giuseppe Gabriele erano accusati di avere, in concorso, danneggiato mediante il taglio di ceppi l'impianto sperimentale di uve nere, impiantato dalla società “Il Fico d'India S.r.l.” sul proprio fondo di contrada Ghirlanda. L’impianto era stato realizzato per conto della Regione Sicilia ed in collaborazione con l'Istituto di Coltivazione Arboree della facoltà di Agraria dell'Università di Palermo. La società Fico d’India, non si era poi costituita parte civile nel processo. In sostanza, gli imputati, con la loro condotta avrebbero inteso costringere la ditta “Il Fico d'India S.r.l.” e per essa l'Istituto di Coltivazioni Arboree della Facoltà di Agraria dell'Università di Palermo ad interrompere l'attività sperimentale al fine di procurarsi, quali proprietari di fondi limitrofi, l'ingiusto profitto della cessazione della sperimentazione in corso ritenendola pregiudizievole alle loro coltivazioni. Gli avvocati Antonio Consentino, Stefano Pellegrino e Daniela Ferrari hanno dimostrato l'estraneità di Francesco Raffaele e Giuseppe Gabriele. Per questo il giudice li ha assolti per non aver commesso il fatto.

 CASTELVETRANO.  Il Comune di Castelvetrano si costituirà parte civile nei confronti di un uomo, N. I., che il 5 febbraio dovrà comparire davanti al Tribunale di Marsala che lo processeranno per avere effettuato danneggiamenti nella sede del Comando della Polizia municipale. L'uomo ha sfondato una vetrata, ha estirpato le piante di alcune fioriere  sul marciapiedi di piazza Matteotti. Invitato a lasciare la sede dei vigili urbani dal comandante Vincenzo Bucca l'uomo, poi, avrebbe minacciato  due vigili urbani, intervenuti in aiuto del loro superiore. Sempre l'esecutivo ha deliberato di costituirsi parte civile in un altro procedimento penale a carico di un altro uomo, A. L., che nell'indicare la sua situazione economica con il certificato Isee allegato nel 2011 a una istanza di concessione di assegno di maternità avrebbe dichiarato un falso reddito.