Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
14/02/2014 07:10:00

Spese pazze all'Ars. Giulia Adamo: "Il problema è la stampa.Cittadini con me"

12,20 - La conferenza stampa è terminata

12,20 - "I cittadini sanno che io non farei mai spese di questo genere. Sono tutti con me. Nessuno parla delle cose buone che abbiamo fatto, come le otto pagine di Bell'Italia sulla nostra città". Facciamo notare che il Comune di Marsala in realtà ha fatto anche pubblicità su Bell'Italia per cinque mila euro. "Siamo stati bravi", è la risposta del Sindaco. 

12,15 - Giulia Adamo: "Ho avuto sempre una grande prudenza. Le cifre che mi riguardano sono modeste, e tutte giustificate, come avete visto". Domanda: "I cittadini di fronte a queste spese, presi dai loro impegni quotidiani, in questo momento, non si sentono un po' imbarazzati, comunque?". "Certo - risponde Adamo. - Io ricevo al Comune chiunque, ho tolto pure il presidio dei vigili urbani, per permettere ai cittadini di venire senza appuntamento. Io parlo con tutti. E in questi giorni ho ricevuto solo solidarietà. Il problema è della stampa. E' per questo che organizzerò a Marsala un covegno su stampa, politica e informazione". "Perchè nessuno parla delle trivellazioni nel Mediterraneo?" aggiunge il Sindaco.  

12,10 - "Molto spesso veniva un collega e mi diceva: viene Casini a Catania, ad esempio, possiamo organizzare un convegno? E' per questo che spendevamo i fondi". Sono parole di Giulia Adamo in risposta alle domande dei giornalisti presenti. Il Sindaco ringrazia il suo staff: "Mi hanno fatto una sorpresa. Si sono messi in ferie e sono tutti qua per starmi vicino". Domanda: "Ma è sicura che la gente  a Marsala le ha espresso solidarietà?". Risposta: "Le spese di rappresentanza fatte da me, compresa la borsa regalata alla signora, sono tutte legittime. Oggi c'è una sensibilità diversa su questo tema, ma cinque anni fa era diverso. E comunque non meritavo questa ondata di fango mediatico, per come ho lavorato. Ma sopravviverò". 

12,05 - Domanda: "Lei dava soldi ai parlamentari del gruppo misto senza chiedere perchè gli servivano? Non chiedeva una giustificazione delle spese?". Risposta: "Non c'è alcun obbligo, nè per il capogruppo, nè per i gruppi. E nel trasferimento da un gruppo all'altro si sono persi. Ecco perchè dico che ci vuole una legge che regoli la materia. Ad esempio per me è stato chiesto di giustificare il "rimborso delle spese elettorali", ma è un interesse del gruppo portare la propria voce in quei momenti". Il nocciolo della difesa di Adamo si basa, in questo caso, sull'identità tra gruppo e partito politico, per cui la spesa di un partito viene rimborsata - secondo la sua impostazione - perchè spesa del gruppo. "Il capogruppo - aggiunge Adamo - non ha alcuna autorità sui colleghi, non può decidere cosa fare o non fare. Non c'è neanche un verbale della sua elezione. Non può andare a controllare i conti del collega, non c'è nessuna norma che lo prevede.  

12,00 - "Ho letto frasi sgradevoli e volgari sulla mia permanenza a Bruxelles con Toni Scilla quando ho fatto invece una battaglia per il territorio". Domanda: "Non crede che ci sia, al di là della legittimità, un distacco con il paese reale?". "Ci sono stati scandali enormi - risponde Adamo - e qui si parla nel mio caso di spese pazze per nulla. Non c'è nulla di personale nel mio caso. Bisognerebbe riflettere su certa stampa. La legge è questa, e io non ho fatto nulla contro la legge". Domanda: "Ammette che il denaro è stato utilizzato in maniera distorta?". "Si, questa inchiesta ci voleva - risponde Adamo - perchè dimostra una stortura nella legge, che lascia troppa autonomia ai gruppi". 

11,55 - La cena da 2500 euro è "una cena sola, per la fondazione del gruppo Pdl Sicilia". Dice Adamo: "Io sono stata a Palermo per anni e pranzi e cene me li pagavo io, anche quando ospitavo altri. Mai presentato rimborsi spese per cene, a meno che, come in quel caso, ci fosse un'occasione specifica". "Mai comprati gioielli per me di 1600 euro", precisa Giulia Adamo. "Solo spese di rappresentanza" aggiunge Adamo. Chiarito anche il mistero sul viaggio con Toni Scilla a Bruxelles: "Allora si fece una battaglia sull'agricoltura e andammo con Scilla a Bruxelles per sostenere le ragioni dei nostri agricoltori, per ottenere il rimborso dei danni della peronospera".

11,50 - Giulia Adamo dice: "Pago il mio essere sempre contro il sistema politico, ma vicina alla gente". La coppa acquista alla gioelleria Fecarotta "è un regalo, una scelta fatta dal gruppo". C'è anche il regalo di nozze per un impiegato del gruppo Udc: "E' una gratifica per un dipendente del gruppo che si sposa", si giustifica Adamo. "Io da Sindaco di Marsala, per esempio, se non ci fosse stata questa inchiesta avrei mandato una cassetta di vino all'assessore Cartabellotta per festeggiare insieme Marsala Città Europea del Vino. E' una spesa che ha senso, non so se mi spiego". Altro capitolo, la borsa. "Forse era un borsellino, perchè 400 euro mi sembrano poche. Comunque, abbiamo organizzato un convegno tra due gruppi politici e i dirigenti regionali per rilanciare il governo di Raffaele Lombardo. Avevamo pensato che incontrarsi era una buona idea. Dovevamo prendere una sala, invece un collega propose un palazzo storico di Palermo messo a disposizione da una signora. Abbiamo lavorato, poi le cose non sono andate come speravamo. Ma ci è sembrato giusto fare un regalo alla signora, un borsellino, tra l'altro una somma divisa tra noi e l'Mpa, che organizzava con noi, 200 euro l'uno". 

11,45 - "Ben vengano inchieste come queste - dice Giulia Adamo. - Tra l'altro il 10% della somma del gruppo è nella disponibilità del capogruppo. E io non l'ho mai utilizzato. Per quanto riguarda le spese del Gruppo misto, non avendo per sua natura un disegno politico comune, si seguono le esigenze dei singoli deputati, come si è sempre fatto. Non capisco perchè fare indagini ora. Anzi, io ho messo a disposizione del gruppo la mia macchina personale. Il mio scrupolo è stato sempre quello di non fare debiti. Per me non ho preso mai alcun rimborso spese. I 7000 euro che sono stati versati dal conto del gruppo sul mio conto corrente sono una parziale restituzione di somme che mi erano dovute e che io avevo anticipato". Secondo Giulia Adamo "il deputato non deve fare alcun rendiconto". "Io sono finita sulla gogna perchè sono stata troppo pignola e ho rendicontato tutte le spese fatte negli anni. Sono cinquemila euro. Su borse, cravatte e altro si è creata un'ondata di fango". 

11,40  -  La conferenza stampa è cominciata. "Vi ringrazio di essere qui per chiarire alcune cose. Ho preferito prima parlare con la Procura che con la stampa per una questione di rispetto istituzionale. Le contestazioni sono moltissime, cerco di riassumere", sono le parole di Giulia Adamo. "La contestazione più grande riguarda il pagamento del personale. I gruppi quando si costituiscono devono avere il personale, che viene assunta o tra il personale dell'Ars o all'esterno. E' difficile pensare che io abbia assunto persone, o che abbia preparato buste paga. La prima cosa che ho fatto, da presidente del Gruppo Misto, è stata proprio quella di scegliere il consulente del lavoro, ma non ho scelto mica un mio amico. L'avrò visto due volte in vita mia...Non capisco perchè il personale che lavora ai gruppi, che è un personale qualificato, non dovrebbe essere pagato come il personale regionale, del quale spesso ci lamentiamo. C'è da rivedere tutto il sistema, secondo me. Ma chiedermi di riferire sulle buste paga degli impiegati del gruppo, è francamente impossibile...Io non ne ho idea. Questa è la spesa maggiore".

11,20 - Era fissata per le 11 ma già porta ritardo la conferenza stampa di Giulia Adamo per fornire le sue giustificazioni sulle spese pazze all'Ars. Presenti Nino Guercio e Sandro Tarantino dell'ufficio stampa del Comune ("Abbiamo preso un giorno di ferie") e altro personale del Sindaco di Marsala, che è già in sala. "Aspettiamo un po"' dice, nell'attesa che vengano i giornalisti delle testate regionali, al momento non presenti.

09,00 - A una settimana dall’interrogatorio il sindaco di Marsala Giulia Adamo incontra la stampa. Giulia Adamo è indagata nell’inchiesta sui rimborsi pazzi all’Ars e venerdì scorso è stata sentita dai magistrati per dare spiegazioni sugli acquisti e le spese fatte con i soldi dei gruppi che ha presieduto durante la scorsa legislatura. Il sindaco di Marsala è stato capogruppo di Pdl Sicilia, Misto e Udc, e il suo fascicolo è uno dei più corposi, con circa 70 contestazioni e 500 mila euro di spese da giustificare. Venerdì ha risposto punto per punto alle contestazioni: “Si è svolto tutto in un clima molto sereno, Giulia Adamo ha dato spiegazioni di tutte le spese contestate”, ha detto l’avvocato Luigi Cassata. Un interrogatorio durato circa tre ore in cui “il sindaco Adamo ha risposto in maniera tale da dimostrare che tutto si è svolto nel rispetto della normativa regionale vigente all’epoca dei fatti”, precisa il legale. In un primo momento si pensava che l’Adamo non si sarebbe presentata dai pm, poi è arrivata nel pomeriggio. E in tribunale, prima dell’interrogatorio, aveva già annunciato che avrebbe tenuto una conferenza stampa. Appuntamento alle 11 a Palermo al al Grand Hotel Wagner.
La posizione del sindaco è una delle più ingarbugliate, perchè la cifra delle spese sospette è tra le più alte. 500 mila euro, di cui la maggior parte in concorso con altri ex deputati e dipendenti dell’Ars. Con lei indagati ci sono altri 96 tra ex deputati e funzionari. L’elenco delle spese contiene da quelle per l’acquisto di regali, alle indennità date a collaboratori e dipendenti del gruppo. Ci sono i 440 euro della borsa Louis Vuitton regalata con i soldi del gruppo a una signora che ha messo a disposizione il suo palazzo nobiliare per un iniziativa politica, così ha spiegato la Adamo. Il viaggio fatto con Toni Scilla si sarebbe svolto a Bruxelles per tentare di trovre l’erogazione di un finanziamento a favore dell’agricoltura siciliana. Oggi il sindaco chiarirà altri aspetti della vicenda. Il reato ipotizzato è quello di peculato, in molti casi, dicevamo, in concorso con altre persone.

BORSE, CENE, STUFE. Alla signora Adamo vengono contestate in totale spese per 500 mila euro. Una lista enorme tra cene, regali natalizi, borse, vini pregiati, cravatte, vassoi, stipendi a dipendenti del gruppo e collaboratori. E tanto altro.
Tra le spese sospette finite nelle carte della maxi inchiesta c’è ad esempio quella da 1,600 euro che il Gruppo misto si è fatto rimborsare per le ceste regalo di Natale fatte preparare dall’enoteca Picone di Palermo con vini pregiati, le ceste erano destinate ad una lista ben precisa di persone preparata dalla stessa Adamo. Ha fatto il giro d’Italia la borsa Louis Vuoitton da 440 euro che Giulia Adamo avrebbe fatto comprare dalla signora Rosa Anna Restivo nel dicembre 2009 con i soldi del gruppo per fare un regalo a una sostenitrice. Il sindaco ha detto che era un regalo non deciso da lei per una signora che aveva messo a disposizione il proprio palazzo nobiliare per una iniziativa politica. Dirà anche questo ai magistrati? E poi il regalo fatto dal gruppo guidato dall’attuale sindaco di Marsala per il matrimonio del figlio dell’ex assessore regionale Nino Strano: un vassoio d’argento da 1.600 euro, contestato non solo all’Adamo ma anche all’ex onorevole Guglielmo Scammacca della Bruca.
Nella interminabile lista di spese adocchiate dalla Guardia di Finanza ci sono quelle per le cravatte e carrè di seta Hermes, 1320 euro, 29 euro per addirittura una stufa comprata all’Iper Shop, 125 euro spesi al negozio Sport e Premi, 97 euro per bollette di due utenze telefoniche intestate al gruppo Udc ma ubicate in via dell’Incoronazione, 145 euro per accessori acquistati nel negozio Bagagli. I 5.970 euro per l’acquisto di 8 iPad, voluti da Totò Lentini. E Ancora cene. Come quella del 22 dicembre 2009 al ristorante La Scuderia di Palermo, dove c’erano 25 persone, e il Gruppo Misto ha pagato 2500 euro su disposizione dell’Adamo. Altri 4.500 euro per il catering organizzato da Natale Giunta, uno dei migliori chef italiani. Ancora 1.500 euro per il ristorante Torre Sibiliana.
Ma la lista delle spese adocchiate dalla guardia di finanza è davvero lunga. I magistrati che curano l’inchiesta e le fiamme gialle hanno scandagliato tutti i passaggi monetari da un conto all’altro fatti dai gruppi. E in questo lavoro all’Adamo viene contestato ad esempio il trasferimento sul suo conto personale di 7.200 euro.
Dei soldi del gruppo, di cui ogni minimo spostamento deve essere autorizzato dal capogruppo, altri 3.750 euro sarebbero stati distratti a favore dell’ex deputato Marianna Caronia, che è stata anche candidata alle ultime amministrative a Palermo. Ma non con l'Udc...
E ancora le uscite in favore di dipendenti e collaboratori del gruppo Misto. Nella contestazione delle spese, l’Adamo parecchie volte risulta in concorso con altre persone. Ad esempio nel 2008-2009, con il consulente del lavoro Gregorio Di Liberto, l’attuale sindaco di Marsala avrebbe disposto il pagamento di 4239 euro per l’indennità a favore di Annamaria Roscioli. Secondo gli inquirenti è sospetto anche lo stipendio pagato a tale Vincenzo Barraco, 31 mila euro, anche se di fatto sarebbe stato autista e collaboratore personale di Giulia Adamo. Sempre a Barraco sarebbero stati versati “Emolumenti e ulteriori oneri previdenziali ed assistenziali” per 35 mila euro nel 2010.
Dopo il gruppo Misto Giulia Adamo divenne capogruppo del Pdl Sicilia, nato dalla scissione del Pdl all’Ars. Al suo interno confluirono anche i deputati di Fli. E la Adamo è accusata di aver percepito circa 9.500 euro “per finalità non meglio specificabili, in quanto il Gruppo Fli non ha consegnato alcxun tipo di documentazione fiscale a supporto delle spese sostenute”. Il gruppo guidato dal sindaco di Marsala avrebbe pagato una fattura da 17 mila euro alla società che gestiva la bouvette dell’Ars. Altri 300 euro per comprare le cialde di caffè, altri 90 per i boccioni d’acqua. E non solo. Con i soldi del gruppo sarebbero stati pagati anche i necrologi sul Giornoale di Sicilia, per 300 euro. Questi sempre per spese di rappresentanza politica del gruppo Pdl Sicilia. E Ancora spese elettorali per convention e pranzi elettorali in hotel e sale conferenze.
In concorso con la Adamo sono accusati altri deputati ed ex deputati per aver distratto somme per un totale di 115 mila euro. Secondo l’accusa i soldi non sarebbero stati utilizzati per finalità istituzionali, come vuole la legge. In particolare sarebbero andati 10.700 euro ciascuno ad Alessandro Aricò, Giovanni Cristaudo, Carmelo Currenti, Giovanni Greco, Carmelo Incardona, Ignazio Marinese, Raffaele Nicotra, Toni Scilla. Poi Livio Marrocco, 9.700 euro, Franco Mineo, 12.740 euro, Gugliemo Scamacca della Bruca, 7.700 euro.
La guardia di finanza inoltre non ha trovato le pezze d’appoggio fiscali per il rimborso di due biglietti aerei per il mazarese Toni Scilla e Adamo da 1884 euro staccati il 14 giugno 2010. Dove erano? E perchè insieme?
Quando si passò all’Udc, sempre con Giulia Adamo capogruppo, la storia non cambiò, secondo la Procura.. Tra le spese da chiarire c'è quella da mille euro per contributo elettorale a Giuseppe Cipriani. Che però non è dell'Udc, ma si candidò a sindaco di Corleone con il Pd.
E poi ancora pranzi e cene elettorali. A Giulia Adamo e al deputato Lentini viene contestato in concorso l’utilizzo delle macchine del gruppo per spostamenti personali. Nell’elenco delle spese adocchiate dalla procura di Palermo ci sono anche quelle per le “indennità trasferta Italia” alla dipendente part time Ileana Panama per 12.720 euro e a Claudio Bucceri, per 3860 euro, che formalmente era un collaboratore del Gruppo, ma di fatto collaboratore personale dell’onorevole Nino Dina.