Davanti al giudice monocratico Riccardo Alcamo è iniziato un processo a quattro gestori di supermercati marsalesi accusati di avere "taglieggiato" i loro dipendenti con buste paga più leggere rispetto alle cifre erogate sulla carta. Alla sbarra, per estorsione, sono Giovanni Costantino, di 50 anni, Giuseppe Casano, anch’egli di 50 anni, Andrea De Maria, di 44, e Rosaria De Pasquale, di 49. A denunciarli sono stati i dipendenti. Diciassette le presunte vittime, tre delle quali si sono costituite parte civile. Si tratta di Carmelo Russo, assistito dall’avvocato Tommaso Picciotto, di Maurizio Giordano (avvocato Edoardo Alagna) e di Francesca Di Benedetto (avvocato Giovanni Messina). Secondo l’accusa, gli imputati avrebbero rilasciato dei "buoni" prima del giorno di paga, facendoli firmare ai dipendenti, senza dar loro denaro. Ma per i difensori degli imputati (avvocati Arianna Rallo e Stefano Pellegrino) i fatti sarebbero andati in altro modo. "La fase delle indagini preliminari – affermano i legali - ha evidenziato, anche per ammissione degli stessi testi d’accusa, che Costantino (come gli altri imputati) era solito concedere acconti su richiesta degli stessi dipendenti che poi, ovviamente, venivano detratti dalla busta paga. Per altro, è del tutto significativo che gran parte delle asserite persone offese continuino, in piena autonomia, con Costantino, che è il datore di lavoro, a svolgere l’attività nei supermarket". Dopo l’avvio della fase dibattimentale, il giudice Alcamo ha fissato la seconda udienza per il 16 settembre prossimo.