Prosegue oggi il processo a Marsala che cerca di fare luce su quanto avveniva intorno all'’Autoelite srl, concessionaria al centro di una vicenda giudiziaria che vede sotto processo undici persone. Quelle coinvolte in una inchiesta dei carabinieri su una serie di truffe che sarebbero state commesse nella compravendita di auto di grossa cilindrata sull’asse Italia-Germania. Un’indagine che a fine luglio 2007 era sfociata nell’emissione di otto misure cautelari. Furono i fratelli gemelli Giovanni e Giorgio Arena, di 38 anni, pregiudicati originari di Palermo gestori ‘’di fatto’’ dell’Autoelite. Tra gli acquirenti gabbati nell'ultima udienza hanno testimoniato Andrea De Marco e Maria Sciacca. ‘’Otto anni fa – ha detto il primo - consegnai assegni agli Arena per comprare un’auto a mio figlio. Loro mi dissero di firmare assegni che sarebbero stati restituiti appena arrivava il finanziamento. Io pagavo il mutuo e in banca non tenevo soldi, ma la banca lo ha scambiati lo stesso: 2 mila euro in contanti e assegni per 3800 euro. E sono stato protestato, ho anche rischiato di perdere la casa>. Maria Sciacca ha, invece, dichiarato: ‘’L’auto non era fornita dal libretto di circolazione – ha detto la prima - Dalla visura al Pra è emerso che l’auto era sotto fermo amministrativo. Giovanni Arena voleva che io presentassi denuncia di aver smarrito io il libretto. Per questo ho presentato denuncia ai carabinieri’’. Nel 2007, l’obbligo di dimora fu disposto dal gip per Pietro Giuseppe Centonze, sorvegliato speciale e cugino del capo mafia Natale Bonafede. Dell’organizzazione avrebbero fatto parte anche Elena Ventura, madre dei fratelli Arena, i marsalesi Domenico Crimi, Giuliano Balsamo, Gianvito Marino e Saverio Fici, tutti dipendenti dell’Autoelite. Imputati, per falso, anche quattro titolari di agenzie di pratiche automobilistiche: Concetta Pinto, Piero Genna, Girolamo Stassi e Patrik Basile. Le truffe, secondo l’accusa, sarebbero state realizzate ‘’mediante la stipula di contratti di vendita di auto di grossa cilindrata che non erano mai state nella effettiva disponibilità della concessionaria, autovetture vendute sulla carta e mai consegnate, o di vendita di auto ricevute in permuta o in conto vendita, prive sia dei documenti di circolazione che di proprietà, ma accompagnata dal rilascio di documento provvisorio di circolazione attestante falsamente la presenza presso l’agenzia di disbrigo pratiche automobilistiche dei documenti originali’’. Venticinque le vittime individuate. Il giro d’affari è stato valutato in oltre un milione di euro.
SIERi - BELLITTERI. Nuova udienza oggi del processo scaturito dalla denunciato dell'imprenditore Antonio Ignazio Correra, e che vede imputati per usura ed estorsione, assimo Bellitteri, uno dei più noti ristoratori della città, e Antonino Salvatore Sieri. Correra è a sua volta accusato in altri procedimenti penali, a seguito di numerose denuncie sporte da diversi imprenditori e aziende del Nord, subito dopo la sua denuncia presentata ai carabinieri. I reati vanno dalla truffa alla insolvenza fraudolenta, alla calunnia e ricettazione. Oggi ci sarà il controesame del carabiniere Alberto Furia.
DROGA. Un giovane di 20 anni, Francesco Angelo, è stato condannato dal Tribunale di Trapani a un anno e quattro mesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il 31 ottobre scorso, nel corso di un controllo, era stato trovato in possesso di hashish. Angelo ha chiesto di definire la sua posizione con rito abbreviato.
MALTRATTAMENTI ALLA MOGLIE. Un cittadino tunisino di 42 anni, S. S., è stato rinviato a giudizio con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Secondo gli inquirenti, l'extracomunitario avrebbe più volte picchiato nel corso della convivenza la coniuge minacciandola anche di morte. L'apertura del processo è prevista per il 4 giugno.