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14/05/2014 07:04:00

Marsala, Villa Royal. Processo alle battute finali

 Avviato l’8 novembre 2011, è ormai alle battute finali, davanti al giudice Roberto Riggio, il processo alle cinque persone coinvolte nell’indagine della sezione di pg della Guardia di finanza sulla gestione della casa di riposo per anziani ‘’Villa Royal’’. Una struttura che (prima in contrada Dammusello e poi a Cardilla) avrebbe operato ‘’abusivamente’’ anche come casa di cura. Accusati, a vario titolo, di sequestro di persona, abbandono di incapaci, maltrattamenti, somministrazione di farmaci guasti o non adeguati alle patologie, esercizio abusivo della professione sanitaria (prestate cure e terapie senza autorizzazione) e abusivismo edilizio, l’11 ottobre 2010 erano stati posti agli arresti domiciliari Baldassare Genna, 52 anni, assistente capo di polizia in servizio al locale Commissariato (fu subito sospeso dal servizio), la moglie Vita Maria Rallo, di 47 anni, e il fratello Giuseppe Genna, di 53. Furono, invece, denunciati Christian e Danilo Genna, di 24 e 21 anni, figli di Baldassare Genna e Vita Maria Rallo. Danilo Genna è l’amministratore della ‘’Farida’’, la società che gestiva Villa Royal, che all’inizio del 2010 (dopo l’ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco, della struttura di Dammusello) traslocò in una villa in contrada Cardilla. E qui, il 23 febbraio 2010, fecero irruzione i militari della sezione di pg delle Fiamme Gialle, che nella casa alloggio, autorizzata dal Suap ad ospitare nove anziani autosufficienti, trovarono circa 25 ospiti, alcuni non autosufficienti, con problemi psichici e in pessime condizioni igieniche. ‘’Gli anziani - dichiarò, dopo gli arresti, il procuratore Alberto Di Pisa - di notte venivano chiusi nelle loro stanze, che solo la mattina successiva venivano ripulite dagli escrementi’’. Gli ammalati gravi, e ormai in fin di vita, ‘’di notte venivano, inoltre, abbandonati in attesa del loro decesso’’. In altri casi, invece, gli anziani sarebbero stati ‘’lasciati cadere dal letto, ferendosi’’. Già davanti al gup Vita Maria Rallo ha cercato di respingere le gravi accuse. ‘’Non è vero - dichiarò la donna - che gli anziani erano trattati male, il cibo era abbondante ed erano in buone condizioni igieniche. E non è vero che venivano abbandonati di notte’’. Circa le condizioni igieniche, però, alcune foto scattate dagli inquirenti sono assai eloquenti (escrementi nei bagni e in altri luoghi). Nell’ultima udienza, gli avvocati difensori (Diego Tranchida, Edoardo Alagna, Luigi Pipitone) hanno rinunciato ad ascoltare gli ultimi testimoni. Agli atti, inoltre, vanno i verbali degli interrogatori già resi dagli imputati. Poi, l’udienza è stata rinviata al 6 giugno per le ultime richieste di prova, mentre per il 20 giugno è stata fissata la requisitoria del pm Giulia D’Alessandro e le richieste dei legali di parte civile. Il 4 luglio, infine, le arringhe difensive e forse anche la sentenza.