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16/05/2014 07:39:00

Il giorno dopo la sentenza Rostagno. Commenti e reazioni sulla condanna di Virga e Mazzara

 Come abbiamo raccontato nella nostra diretta di ieri notte (erano le 23 e 30) la Corte d'Assise di Trapani, presieduta da Angelo Pellino, ha condannato all'ergastolo il boss Vincenzo Virga - all'epoca capomandamento della mafia a Trapani - e Vito Mazzara - sicario - per l'omicidio del giornalista Mauro Rostagno, assassinato il 26 settembre del 1988 a Valderice. La Corte ha condannato gli imputati anche al risarcimento dei danni in favore delle parti civili. E' stata inoltre disposta la trasmissione degli atti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per procedere nei confronti di dieci testimoni per il reato di falsa testimonianza. Si tratta del luogotenente dei carabinieri Beniamino Cannas, il maresciallo della Guardia di Finanza Angelo Vozza, Liborio Fiorino, Antonio Gianquinto, Leonie Heuer, Caterina Ingrasciotta, Salvatore Martinez, Rocco Polisano, Natale Torregrossa e Salvatore Vassallo.

Rostagno è stato ucciso perchè dai microfoni di una tv locale, Rtc, denunciava i crimini della mafia trapanese. 

"La Corte ha ritenuto che l'unica ipotesi veramente fondata fosse quella mafiosa", ha commentato, subito dopo la sentenza, il pubblico ministero Gaetano Paci. "Di questo non possiamo che esserle grati". Il pubblico ministero Francesco Del Bene ha invece ringraziato i giudici per "il lavoro svolto nel tempo ed il grande scrupolo".

"E' una cosa importante che sia stato celebrato, anche se a distanza di molti anni, un processo difficile", ha commentato, dopo la sentenza, Elisabetta Roveri, compagna di Mauro Rostagno. "Ci sono stati molti depistaggi iniziali, molte omissioni e miopie, come sono state definite con bontà". "I tempi sono stati molto lunghi ma siamo arrivati ad un risultato", ha detto, in lacrime, Carla Rostagno, sorella del sociologo. "I familiari hanno aspettato ventitrè anni per l'inizio di questo processo - dice l'avvocato Fabio Lanfranca, legale della donna - Il fatto stesso che lo Stato abbia deciso dopo tanto tempo di capire sulserio quello che è successo a Mauro Rostagno era già una vittoria. La sentenza ha confermato la bontà della tesi che noi abbiamo sostenuto nel processo".

Questo il commento di Giuseppe Linares, ex capo della Squadra Mobile di Trapani: "Noi non siamo più la forza che nei giorni lontani muoveva la terra e il cielo. Noi siamo ciò che siamo un'uguale indole di cuori eroici, infiacchiti dal tempo e dal fato, ma forti della volontà di cercare, trovare e non cedere mai!" Proprio come si e' visto stasera in questo processo. Ciao Mauro, un abbraccio".

Questo il commento del giornalista trapanese Marco Rizzo sul suo blog

La sentenza Rostagno è importante per la città di Trapani e non solo perché cancella decenni di dicerie riportando l’attenzione su Cosa Nostra, così (forse volutamente?) assente dalle cronache e dai programmi elettorali da sembrare sconfitta o estinta.

La sentenza Rostagno è importante per me perché mi ha ricordato che un po’ di speranza per questa città c’è ancora, e che possiamo e dobbiamo parlare di lui senza alcuna vergogna o timore di essere scomodi.

La sentenza Rostagno è importante per Chicca, Maddalena e Pietro (e Monica, che purtroppo conosco meno) perché anche se non gli restituirà Mauro gli ha restituito la giustizia, quella delle istituzioni, dello Stato. Che poi siamo noi, no? Noi siamo lo Stato: inclusi quelli che la pensano o pensavano diversamente. “In nome del popolo italiano…”, dopotutto.

Per Gianfranco Criscenti, giornalista del Giornale di Sicilia e dell'Ansa, "le sentenze si rispettano, ma non cancellano, di certo, le numerose incongruenze emerse durante il dibattimento. Il divario tra la verità processuale e quella storica ritengo, senza timore di smentita, che sia davvero enorme ed incolmabile".

"Oggi è una giornata storica perché con la condanna degli assassini di Mauro Rostagno si è dimostrato che la giustizia può vincere anche nelle situazioni più ostili, contro il tempo, condannando i colpevoli a quasi 30 di distanza dai fatti, e contro i depistaggi istituzionali, svelando verità intenzionalmente occultate". Lo ha detto Antonio Ingroia, ex pm della Procura di Palermo in aula per la sentenza in qualità di commissario della Provincia di Trapani, parte civile al processo, "La giustizia che arriva tardi è sempre giustizia dimezzata, ma una sentenza così costituisce un parziale risarcimento dello Stato alla figura di Mauro Rostagno e ai suoi familiari . Per questo sono orgoglioso di aver rivestito un doppio ruolo in questo processo. Sono orgoglioso di essere stato il primo PM che alla DDA di Palermo, quasi 20 anni fa, ha riaperto le indagini sulla pista mafiosa e di avere iniziato il dibattimento contro i due imputati oggi condannati. E sono orgoglioso di essere stato oggi in udienza ad ascoltare la pronuncia della sentenza vicino ai familiari costituiti parte civile, anch'io parte civile come rappresentante della ex-provincia di Trapani. Ancora una volta, giustizia e' fatta! E si è resa giustizia a Mauro Rostagno. Ancora una volta, la Procura di Palermo coi familiari e gli amici di Mauro Rostagno avevano ragione!".