Sarà un’altra estate all’ombra del catafalco in cemento nella spiagga di Torrazza, a Petrosino. La costruzione è nota come casa La Francesca, un edificio sorto negli anni, con regolare licenza edilizia, e che fa brutta mostra di sé al centro della spiaggia di Torrazza.
In tutta la vicenda che coinvolge la zona - ossia quella relativa al lido e all’indagine sulla lottizzazione abusiva con la costruzione di tre opifici che in realtà sarebbero state strutture ricettive, con campo da golf, il tutto di proprietà della Roof Garden di Michele Licata, e sequestrato dalla procura di Marsala – quella della casa La Francesca non è meno marginale. Perché anche qui c’è una vicenda giudiziaria in corso.
Un anno fa a giugno il Comune di Petrosino aveva deliberato la demolizione dell’immobile, per il rischio di crollo e per tutelare l’incolumità dei cittadini. “Le condizioni statiche del fabbricato e la mancata recinzione del lotto di terreno costituiscono imminente pericolo per la pubblica incolumità in quanto, peraltro, l’opera costeggia un’area demaniale marittima molto frequentata per la balneazione” si legge nell’ordinanza. Se il proprietario dell’immobile entro 15 giorni dall’emissione dell’ordinanza non avesse acceso le ruspe ci avrebbe pensato il Comune, che si sarebbe poi fatto rimborsare le spese dal proprietario. Ad un anno di distanza però ancora nessuna ruspa, ancora nessuna demolizione. E il tutto perché pende un ricorso al Tar di Palermo della proprietaria della casa contro l’ordinanza del Comune. I tempi lenti della giustizia italiana faranno trascorrere un’altra estate al sole alla casa su cui insiste anche una richiesta di finanziamento per il post terremoto dell’ 1981. A luglio ci sarà la prossima udienza, in cui probabilmente verranno rese note le analisi fatte dal perito nominato dal tribunale sulla staticità dell’immobile. I proprietari si sono opposti proprio perché sostengono che la casa non è pericolante, e che è in programma un opera di ristrutturazione dell’immobile, per cui hanno chiesto nel 2008 la concessione edilizia per la demolizione e la ricostruzione in cambio alla rinuncia della concessione edilizia ottenuta nel 1991 e del ristoro per i danni subiti dal terremoto. Concessione negata dal Comune che ha fatto ricorso, visto anche il parere contrario della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali. A ben vedere Casa La Francesca sembra in procinto di sgretolarsi, tra una granita al sole e una passata di abbronzante. Recintata e abbandonata da anni, casa La Francesca è proprio in mezzo alla linea che separa la parte “privata” della spiaggia, quella della Roof Garden, e l’area demaniale. E’ un pugno in un occhio solo a guardarla, eppure, dicevamo era stata costruita con concessione edilizia nei primi anni ottanta, nonostante si trovasse ben all’interno della fascia dei 150 metri dalla battigia. L’ordinanza di demolizione di uno dei simboli della speculazione edilizia a Torrazza arrivò a pochi giorni dal sequestro dell’area di proprietà della Roof Garden. Per la Procura quella messa in campo era una lottizzazione abusiva dei lotti della zona dei Margi. Quello che la Roof Garden voleva fare era un maxi centro turistico ricreativo, con tanto di campo da golf, struttura ricettiva, stabilimento balneare e tutta una serie di viuzze interne per collegare le parti. Più parti di un unico progetto. Da qui l’accusa di lottizzazione abusiva. Tutti i progetti di trasformazione dell’area di Torrazza sono tra loro perfettamente complementari. E insistono in una zona a protezione speciale.