Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
24/08/2014 06:15:00

Piano Giovani, tutti chiedono chiarezza. Scilabra interrogata in Procura a Palermo

 Si fa sempre più imbarazzante la situazione relativa al flop del "Piano Giovani" in Sicilia. “Bene ha fatto il Presidente della Regione a spendere parole di chiarezza sul caso "piano giovani". Ovviamente eventuali comportamenti sbagliati o scorretti dovranno essere sanzionati nelle sedi opportune e anche la Magistratura farà la necessaria chiarezza. Ma è singolare che proprio l'Assessore Scilabra, che ha fortissimamente voluto con questo progetto offrire importanti opportunità ai giovani siciliani, venga fatta oggetto di violenti e ripetuti attacchi”. Lo dice Antonella Milazzo, parlamentare regionale del PD. “Si finisca quindi con l'azione di delegittimazione che tutto blocca – prosegue - e si rimetta con urgenza in moto il piano, che rappresenta l'unica risposta a cui i nostri giovani hanno diritto”. “Il mio auspicio – conclude Milazzo - è che martedì, in V Commissione, gli Assessori e il Dirigente facciano la chiarezza necessaria a rasserenare gli animi e a superare velocemente l'impasse delle ultime settimane”.

Falcone, capogruppo Fi all'Ars, attacca il governatore: «Capisco l'imbarazzo di Crocetta e la difficoltà di difendere quello che rischia di essere indifendibile, su una serie di questioni che somigliano ad "affari del quartierino". Crocetta sa che "Italia Lavoro" nell'ultimo anno, come emerge dalle comunicazioni obbligatorie on line, ha assunto un numero di persone di gran lunga superiore ai 32 di cui parlano i giornali? Sa che la stessa società stava per formalizzare altri duecento contratti? Sarà una coincidenza, ma come mai i selezionati sono tutti amici su Fb della Scilabra e del suo segretario, Balsamo? ».

Per evitare l'assalto dei giornalisti, il procuratore aggiunto di Palermo, Petralia, che ha aperto un fascicolo sugli affidamenti diretti nell'ambito del Piano giovani, ha preferito interrogare l'assessore alla Formazione, Scilabra, nei locali della Squadra mobile piuttosto che a Palazzo di giustizia. Scilabra, che non è indagata, è stata ascoltata per oltre due ore come persona informata dei fatti. L'inchiesta è appena all'inizio e, già dai primi giorni della prossima settimana, potrebbero esserci eventuali sviluppi. Dopo l'assessore Scilabra potrebbe essere convocata da Petralia la dirigente generale, Corsello. Anche la Procura della Corte dei conti ha aperto un'indagine per accertare un eventuale danno erariale.
«Mi sento sollevata - ha detto Scilabra dopo l'interrogatorio - e ringrazio la Procura di Palermo per la tempestività del suo intervento che mi rassicura e conforta. Voglio che si faccia piena luce sulla vicenda. Ho dato la piena disponibilità alla magistratura per chiarire i tratti di una vicenda piuttosto torbida. Abbiamo iniziato a ricostruire fatti e circostanze e continueremo nelle prossime settimane. Ho assicurato piena e totale collaborazione». Gli episodi da chiarire, infatti, sono diversi: dagli affidamenti diretti a "Italia Lavoro" (che avrebbe dovuto fornire consulenti) e all'Ett (la società informatica alla quale viene attribuita la responsabilità del flop del Click Day.
In ogni caso, alla Regione si sta consumando l'ennesimo scontro tra poteri. «Fin dal giorno del mio insediamento - ha aggiunto Scilabra - ho onorato il mandato affidatomi dal governatore e la fiducia riposta in me, contrastando ogni forma di malaffare e corruzione, lavorando senza sosta per restituire dignità ed efficienza al sistema malato della formazione professionale, costruendo dal nulla nuove opportunità per le ragazze e i ragazzi della mia terra: il Piano giovani era questo, uno strumento per cambiare passo e qualcuno sta tentando di abbatterlo». Chi? «Un sistema di potere che va oltre lo schema di maggioranza e di opposizione e unisce trasversalmente pezzi della politica e non solo. Qualora, tuttavia, dovessi prendere atto dell'impossibilità di operare in futuro con serenità e fiducia per gli stessi scopi che hanno fin qui rappresentato la "mission" del mio impegno, non esiterò un istante a trarne le dovute conseguenze».
Per il presidente della Regione, Crocetta, «la prossima settimana metteremo la parola fine alle polemiche sul fallimento del Click Day con scelte definitive, sapendo che si fa gioco di squadra per dare risposte e regole certe agli utenti, e che l'autonomia gestionale dei dirigenti non può trasformarsi in decisioni-spot, casuali e in contraddizione tra di loro». Poi, ha aggiunto: «Ci sono aziende che hanno causato danni alla Regione e a loro non faremo alcuno sconto. Nessuno si illuda che questa storia finirà senza conseguenze. Il Click Day non è il Piano giovani e chi esaspera il flop della selezione del 5 agosto scorso è veramente infantile, perché darà opportunità di lavoro a migliaia di giovani. Basta con le polemiche e con le dichiarazioni. I dirigenti della Regione gestiscano i servizi e non le linee programmatiche: si limitino a questo. E quando questi servizi non funzionano devono chiarirne le ragioni». Sull'altro bando adottato dalla dirigente generale, Corsello, lunedì scorso, Crocetta ha ribadito: «Valuteremo attentamente quest'altro bando e ci comporteremo di conseguenza».