Anche il secondo bando del Piano Giovani emanato dalla dirigente Anna Rosa Corsello, prima delle sue dimissioni, è stato rigettato dal ministero del Welfare, che ha rilevato una serie di anomalie sull'avviso invitando l'amministrazione a modificarlo. Si tratta del bando firmato dopo il flop day del 5 agosto per i tirocini formativi e che scatenò la dura reazione degli assessori al Lavoro e alla Formazione Giuseppe Bruno e Nelli Scilabra, che ripudiarono il provvedimento perché non informati. Il ministero contesta l'inclusione nell'avviso di "differenti fonti di finanziamento": Piano Giovani per la fascia di età 25-35 anni, Garanzia giovani da 18 a 29 anni e risorse aggiuntive.
Nel bando il ministero rileva persino "l'incongruenza" fra gli importi indicati e lo stanziamento complessivo pari a 74 milioni, in sostanza c'è un buco di circa 10 milioni.
Adesso il nuovo dirigente Silvia e l'assessore Scilabra devono mettersi a lavoro per un nuovo bando. Ancora incerto il futuro dei primi 800 giovani selezionati nel primo clik day del 14 luglio che secondo indiscrezioni dovrebbero essere tutelati. Intanto continuano a fioccare numerosi ricorsi e richieste di risarcimento.