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28/09/2014 15:25:00

Politici condannati per lo scandalo 118. Repliche di Pistorio, Cascio e Granata

 Arrivano un paio di repliche alla notizia che abbiamo dato ieri, e cioè che la Corte dei Conti ha condannato in via definitiva alcuni politici siciliani, tra cui il marsalese David Costa, per la vicenda della gestione illegale del 118 in Sicilia. La condanna, per i 17 politici, è a rimborsare allo Stato 35.000 euro a testa. Un'inezia, rispetto alla gravità della sanzione in primo grado. i componenti della giunta Cuffaro e della commissione legislativa Sanità dell'Ars (siamo nel 2005), nell'ambito delle rispettive competenze, sono stati accusati di avere aumentato da 10 a 12 gli autisti di ciascuna delle 256 ambulanze del 118. Procedendo quindi alle assunzioni dei relativi autisti previsti dalla nuova pianta organica, ma riducendo da 36 a 30 le ore di servizio settimanale.In primo grado erano stati condannati per danno erariale ad euro 37.005.242, da restituire in solido. Cifra ridotta ad euro 1.336.504 in secondo grado. Infine, ridotta a 600.000 euro nel giudizio finale di terzo grado. Riduzione progressiva, come spiegato nella sentenza, determinata dalla contestuale riduzione delle ore settimanali, da 36 a 30 ore.Le repliche sono dei  cordinatori del Ncd Francesco Cascio, del'Udc Giovanni Pistorio e di Green Italia Fabio Granata. 
«Finalmente questa sentenza ristabilisce la verità e chiarisce che non abbiamo aumentato il numero delle ambulanze, ma abbiamo operato una scelta in linea con le esigenze sanitarie di emergenza-urgenza del territorio e con i parametri ministeriali. Abbiamo strutturato uno dei migliori servizi del 118 in Italia», ha affermato Cascio. Granata ha ricordato che «lo scorso anno la Corte dei Conti aveva usato l'espressione "il più grande fenomeno corruttivo degli ultimi anni" per definire e commentare questa vicenda».
Pistorio: «Pagheremo per avere reso un servizio efficiente. Vorrei precisare che non abbiamo fatto nessuna assunzione clientelare. C'erano dei corsisti formati per fare gli autisti-soccorritori e li abbiamo impiegati, secondo le linee guida e gli standard nazionali».