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28/09/2014 01:50:00

Riforma delle province. L'Italia cambia, la Sicilia è ferma....

 “Mentre oggi,domenica 28 settembre, nel resto d’Italia, 64 province e 8 città metropolitane saranno rinnovate o istituite secondo le nuove regole, in Sicilia 3 città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e i liberi consorzi rimarranno a guardare l’attuazione della riforma Delrio”. A dirlo è il presidente dell’Anci Sicilia e sindaco di Palermo Leoluca Orlando, aggiungendo: “Abbiamo chiesto l’attuazione anche in Sicilia delle norme nazionali, fermamente convinti che siffatto utilizzo dell’autonomia speciale produca effetti perversi e rallenti lo sviluppo e l’attuazione delle riforme”.

Per Orlando la mancata attuazione della riforma della governance degli enti locali siciliani e la “prolungata fase di commissariamento delle Province ha prodotto e continua a produrre una situazione di caos sul piano politico-amministrativo ed un crescente senso di sfiducia dei cittadini verso le istituzioni”. Il tema sarà affrontato durante l’assemblea dei sindaci siciliani, in programma il prossimo 8 ottobre.

BIANCO - Così invece Enzo Bianco, sindaco di Catania: “Anche in Sicilia le tre grandi città di Palermo, Catania e Messina sono essenziali per il rilancio della nostra terra. La regione siciliana è stata la prima a varare l’istituzione delle città metropolitane ma purtroppo, come spesso capita in Sicilia, le riforme le facciamo a metà ed a metà non servono. Non avere ancora previsto come saranno governate e di cosa si dovranno occupare, è un grave errore”. Bianco, oggi insieme al ministro per gli Affari regionali e Autonomie, Maria Carmela Lanzetta, ha preso parte ad un incontro sulle città metropolitane svoltosi nel capoluogo etneo.

“La mia richiesta è semplice e chiara – ha aggiunto Bianco - si faccia un articolo unico di recepimento della legge Delrio che ha consentito a livello nazionale di far partire le città metropolitane”. “Nei primi giorni di ottobre, nelle dieci grandi città metropolitane del Paese, si eleggeranno i consigli metropolitani e si partirà operativamente”.

“Noi – ha evidenziato – abbiamo il dovere di recuperare il terreno perduto, e ribadisco, si recepisca la legge e poi, se vorranno fare dei miglioramenti, si facciano pure”. “Non è possibile – ha concluso Enzo Bianco- che la Sicilia usi la sua autonomia speciale in un modo penalizzante rispetto all’opportunità che abbiamo. Di rinvio in rinvio, la Sicilia affonda. Noi abbiamo di correre più degli altri…”.