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18/10/2014 07:57:00

Petrosino, processo per estorsione e lesioni a Vincenzo Laudicina

 Tentata estorsione e lesioni sono i reati contestati al 49enne petrosileno Vincenzo Laudicina, che in Tribunale si è difeso spiegando di avere soltanto tentato di aiutare una persona in difficoltà economica che, poi, invece l’ha denunciato. Ritirando, successivamente, la querela. Ma vista la ‘’qualità’’ dei reati, il processo va avanti ugualmente. <Conosco l’uomo che mi accusa dall'86, quando lavoravo a Bologna – ha detto Laudicina ai giudici del Tribunale - Nel dicembre 2008 è venuto qui e mi ha detto che era in difficoltà economica. Siamo andati a fare la spesa due volte spendendo circa 1200 euro. E lui ha pagato con due assegni. Poi, mi chiamò il titolare del supermercato e mi ha disse che lo stavano per arrestare perché gli assegni risultavano rubati. Gli assegni erano intestati al figlio che aveva fatto denuncia di smarrimento. Io l'ho chiamato. Ci siamo incontrati al bar a Strasatti e abbiamo litigato e ci siamo picchiati. È intervenuto un altro uomo. Il debito con il supermercato Conad non è stato mai pagato. Io non volevo i soldi per me, ma volevo che pagasse il conto. Non gli ho mai detto: ti sparo in bocca. Gli animi erano accesi, ci siamo solo afferrati’’. Laudicina è, inoltre, accusato aver tentato di investire il suo accusatore con l’auto. <Non l'ho mai investito – si difende l’imputato – Nel 2009 avevo una Clio blu, non una Megane. Ho parcheggiato vicino al bar. Da allora non ho mai più visto né sentito il mio accusatore’’. Prossima udienza il 19 novembre.


Quattro marocchini indagati per evasione fiscale
 Avviso della conclusione indagini preliminari per quattro marocchini per i quali vengono ipotizzati i reati di evasione fiscale e omesso versamento Iva. Gli indagati sono Noun Mustapha, Loutani Es Sadik, El Mangar El Haj ed El Moujahdi Benissa. Attualmente, risultano tutti irreperibili. Secondo l’accusa, i quattro, in concorso tra loro, allo scopo di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, nella dichiarazione annuale, avrebbero indicato un falso passivo. I fatti contestati risalgono al 2011 e riguardano alcune aziende (società cooperative) che vedevano gli indagati come amministratori unici o di fatto. Essendo al momento irreperibili, la Procura ha notificato l’avviso conclusione indagini all’avvocato difensore Vito Cimiotta, che in caso di richiesta di rinvio a giudizio probabilmente chiederà che i quattro vengano giudicati con riti alternativi. Patteggiamento, dunque, o rito abbreviato.