La nuova legge di stabilità apporterà una vera rivoluzione al mondo delle auto e moto d'epoca e del collezionismo. Verrà, infatti, cancellata l’esenzione dal pagamento del bollo per i veicoli storici e da collezione (auto e moto d’epoca) dopo 20 anni dalla fabbricazione e spostato il termine per l'esenzione ai 30 anni. Il provvedimento del governo va a modificare la legge del 21 novembre del 2000 che, appunto, disciplinava le tasse automobilistiche “per particolari categorie di autoveicoli”, abrogando il comma 2, che definisce il concetto di “particolare interesse storico e collezionistico" (veicoli costruiti specificamente per le competizioni; veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre; veicoli che rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume) e il conseguente comma 3 (i veicoli indicati al comma precedente sono individuati, con propria determinazione, dall'Asi e, per i motoveicoli, anche dalla Fmi. Tale determinazione è aggiornata annualmente).
Una stretta fiscale quindi sul comparto delle “false auto storiche” che finora hanno goduto di esenzione del bollo auto a partire dai vent'anni di età delle automobili e anche dei motoveicoli di interesse storico; in Italia infatti si è arrivati ad avere circa 4 milioni di auto "storiche", esenti dalla tassa di possesso, teoricamente obbligate a pagare solo 25 euro nel caso circolassero davvero.
In base alla nuova normativa dettata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, il numero dei proprietari ai quali finora è stato concesso il beneficio per età e valore storico del veicolo sarà drasticamente ridotto attraverso l’innalzamento della soglia di “anzianità” dell’autoveicolo o del motoveicolo.
I collezionisti saranno tenuti in futuro, quasi sicuramente dal 2015, a versare per intero la tassa, anziché il minibollo simbolico di 25 euro, se il mezzo in questione avrà meno di 30 anni di vita rispetto alla data di produzione.
Un intervento di riordino della materia era stato preannunciato nei mesi scorsi dal governo, con l’ok dell’Aci che si era attivata per trovare in tempi brevi meccanismi di prevenzione delle truffe ai danni dello Stato da parte di una platea folta di automobilisti “furbetti”.