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18/11/2014 06:30:00

Uva e olive. Crisi in provincia di Trapani. Gli agricoltori: “A noi i soldi dei forestali"

Crisi nera per l’agricoltura in provincia di Trapani, e soprattutto per i settori della viticoltura e olivicoltura.
Una produzione che è calata a picco rispetto all’anno scorso che ha registrato un -40% per la raccolta dell’uva e un -30 % per le olive. “Ma ci sono agricoltori che non hanno neanche potuto raccogliere, e altri che hanno perso il 60, 70% di prodotto”, ci spiega Enzo Maggio, responsabile della Cia di Petrosino. Quet’anno si è messo anche il meteo a peggiorare la crisi del settore, un po’ in tutta Italia. Condizioni meteorologiche troppo variabili hanno decimato la produzione, e non hanno permesso la giusta protezione dai parassiti. La peronospera ha fatto parecchi danni. Non è andata meglio al settore olivicolo, dove il calo della produzione significa aumento dei costi per il consumatore finale.“Molti proprietari di uliveti - spiega Maggio - non hanno neppure avviato la raccolta. Le olive, a causa dell'attacco di un particolare insetto, sono finite già tutte a terra prematuramente (rinsecchite e prive di succo). E anche gli oleifici sono in crisi per questo enorme calo di produzione. Attendevano la raccolta con grandi speranze. Ha salvato parte del raccolto chi ha effettuato trattamenti specifici”. Ma si tratta di trattamenti molto costosi. La crisi colpisce tutti, perchè non ci sono soldi per pagare gli operai, nè per i fornitori di concimi, nè, figuriamoci, per pagare le tasse, nè per il gasolio. E ci sono molti terreni che l’anno scorso di questi tempi erano stati già arati, ma ad oggi niente.
Questa sera gli agricoltori si incontrano per fare il punto in vista della manifestazione di giovedì a Palermo. Agricoltori che reclamano maggior credito. Perchè, spiega Maggio, “ci sono cantine che non solo non riescono a dare la liquidazione per l’uva dello scorso anno ma neanche un acconto per quella di quest’anno. L’ultima volta che l’agricoltore ha avuto dei soldi è stato nel novembre dello scorso anno. Molte cantine non riescono a pagare le cambiali agrarie. Chiediamo al governo regionale che vengano reinserite le risorse Crias, modificata la legge 19 del 2009, che permetterebbe alle cooperative di prorogare i termini delle esposizioni agrarie e ristrutturare passività attraverso l'Ircac e riconosciuto lo stato di calamità per il settore sia vitivinicolo, per i danni subiti dalla peronospora, sia olivicolo, oltre a interventi compensativi strutturati per il settore zootecnico per il danno subito dalle scelte nazionali”. Un aiuto, l’ennesimo, per l’agricoltura siciliana che non sembra mai farcela con le proprie gambe: “ma non guardiamo al passato, guardiamo al presente, e il presente dice che gli agricoltori non ce la fanno più”. A Palermo davanti l’assessorato all’agricoltura giovedì si comincerà un sit-in e gli agricoltori proveranno a farsi sentire anche dai deputati regionali che finora sono stati “indifferenti”. “Non si accorgono che fanno un danno enorme togliendo i soldi dal credito degli agricoltori per darli ai forestali - aggiunge Maggio. Significa togliere reddito a chi produce. Prima di fare scelte di questo tipo devono confrontarsi con gli agricoltori”.