I Carabinieri della Stazione di Petrosino, diretti dal Luogotenente Maurizio Giaramita, hanno tratto in arresto per i reati di atti persecutori, violazione di domicilio , molestie ed ingiuria Alessandro Piccione, 51enne pregiudicato di origini siracusane ma residente a Marsala, commessi in danno della ex moglie, del figlio e della suocera.
Il tutto ha avuto inizio nel pomeriggio di alcuni giorni fa, quando Piccione si era introdotto in casa dell’ex coniuge dove l’aveva aggredita, minacciata ed ingiuriata alla presenza del figlio e della madre, per poi dileguarsi.
I Carabinieri di Petrosino, allertati e giunti sul posto, dopo aver ascoltato il racconto dei presenti, hanno notato anche alcuni vasi rotti lanciati poco prima dall'uomo sulla porta d’ingresso dell’abitazione. In tali fasi i militari hanno appreso che lo stesso aveva più volte minacciato l’ex moglie che sarebbe tornato nuovamente, motivo per cui la donna veniva invitata in caserma per sporgere denuncia, rassicurandola che nel frattempo sarebbe stata attentamente pattugliata la zona, così da poter immediatamente intervenire in caso di ritorno dell'ex marito.
Appena un’ora dopo, infatti, è giunta una seconda richiesta d’intervento sempre da parte della stessa donna, perchè Piccione si era presentato nuovamente davanti casa, tentando di entrare e sferrando calci e pugni sia alla porta d’ingresso che alle tapparelle delle finestre. I carabinieri sono riusciti ad arrivare in brevissimo tempo sul luogo, sorprendendo l'uomo sul retro dell’abitazione, intento a prendere a calci una porta d’alluminio. Il soggetto, quindi, è stato fermato ed accompagnato in caserma per tutti gli accertamenti del caso.
Piccione negli anni era già stato querelato più volte dalla moglie per maltrattamenti in famiglia, nonché condannato dal Tribunale di Marsala alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione per lo stesso reato. Partendo da tali presupposti e ricostruendo nel dettaglio la condotta tenuta nelle ore precedenti, il 51enne è stato tratto in arresto e condotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida dinanzi il Tribunale di Marsala.
L’Autorità Giudiziaria marsalese, vagliati tutti gli elementi, ha avallato l’operato dei militari dell’Arma ed, anzi considerando la condotta persecutoria tenuta, ha confermato al misura restrittiva degli arresti domiciliari.