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22/01/2015 06:45:00

Pubblica o privata? Si ricalcola il confine della spiaggia di Torrazza, a Petrosino

Si è riunita ieri, per la prima volta, la Commissione che provvederà alla ridelimitazione del confine tra la parte pubblica (demanio) e la parte privata della spiaggia di Torrazza a Petrosino.
Un lembo di spiaggia che da anni è al centro di vicende burocratiche-giudiziarie, legate a interessi speculativi sulla zona. Un spiaggia, quella di torrazza, negli anni, pian piano, mangiucchiata e dalla naturale erosione e dalla mano dell’uomo.
La commissione dovrà tracciare la linea di demarcazione tra ciò che è demanio, quindi pubblico, e ciò che è privato. Perchè le cartografie sono parecchio vecchie, e presentano confini non più esistenti nei fatti, perchè nel frattempo parte della spiaggia è diventata di proprietà privata.
La riunione di ieri si è conclusa con la visione dei documenti un sopralluogo nella spiaggia di Torrazza, a cui hanno partecipato il presidente della Commissione, l’ingegnere Barone dell’ufficio demanio marittimo, nominato dalla Regione, un rappresentante del genio civile di Trapani, il comandante della capitaneria di porto di Marsala Raffaele Giardina, un ingegnere dell’ufficio tecnico del Comune di Petrosino. Alla commissione hanno partecipato anche i rappresentanti del Comitato Spiaggia di Torrazza e di Legambiente Marsala Petrosino. Barone adesso dovrà convocare i prorprietari dei terreni che ricadono sulla spiaggia di Torrazza, tra tutti la Roof Garden di Michele Licata, e l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Vanella.

Intanto il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, ha reso noto che la giunta comunale ha dichiarato la pubblica utilità e approvato il progetto per la rinaturalizzazione e gestione dell’area di Torrazza. “Il progetto, in questa fase, non è ancora un esproprio - ha precisato Giacalone. Lo strumento dell’esproprio sarà eventualmente contemplato, come extrema ratio, in base ai risultati della commissione per la delimitazione e i pareri di valutazione d’impatto ambientale sul progetto, tenendo conto che si tratta di una zona Sic- Zps e facente parte della Convenzione di Ramsar. Due percorsi paralleli per affermare 2 certezze: la spiaggia è un “bene comune” che appartiene a tutti i cittadini, non si spenderà un centesimo per acquistare qualcosa che è già pubblico”

Soddisfatta Legambiente per il lavoro della commissione sulla delimitazione: “giunge dopo anni di iniziative del circolo volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla anomala condizione di spiaggia, in parte privata - dichiara Letizia Pipitone, presidente del circolo di Marsala e Petrosino. Abbiamo sempre sostenuto che l’unica via da percorrere per restituire alla collettività ciò che le spetta di diritto, fosse quella della delimitazione ai sensi degli artt. 32 del codice della navigazione e 58 del regolamento esecutivo ed, a tal fine, Legambiente Sicilia ha chiesto, inoltrando numerose istanze, la delimitazione della spiaggia all’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana e agli uffici del Demanio Marittimo. E’ un risultato particolarmente importante perché la delimitazione della spiaggia di Torrazza è la prima procedura di demanializzazione che si avvia in Sicilia da quando alla Regione Siciliana sono state trasferite dallo Stato tutte le competenze in materia di demanio marittimo. Legambiente Sicilia vigilerà affinché tutti gli uffici periferici del demanio marittimo diano effettiva esecuzione al provvedimento del dirigente generale della Regione Siciliana che impone loro di provvedere alla delimitazione in tutte le situazioni di incertezza dei confini demaniali presenti sull’intera costa siciliana”.


“Ci auguriamo che la commissione definirà in tempi rapidi la nuova linea demaniale - è il commento del Comitato Spiaggia di Torrazza. A nostro giudizio, sembra piuttosto proficuo il clima dei lavori”.

Il caso Torrazza, luogo protetto ma oggetto di scempi da decenni, negli ultimi anni è stato al centro di vicende burocratice e giudiziarie. Prima è arrivata demolizione di Casa La Francesca, una costruzione che faceva brutta mostra di sè proprio al centro della spiaggia. Dopo casa La Francesca anche il lido Le Torrazze è scomparso dalla spiaggia. Il lido era stato costruito nell’estate del 2012, a pochi metri da Casa La Francesca, demolita dopo che il Tar di Palermo ha respinto il ricorso presentato dai proprietari contro l’ordinanza del Comune di Petrosino. Secondo la concessione il lido della Roof Garden dell’imprenditore Michele Licata doveva avere i requisiti della stagionalità, in sostanza doveva essere smontato alla fine dell’estate. Invece non fu così, perchè si tratta di uno stabile con fondazioni in cemento armato, travi e pilastri in legno lamellare e copertura in pannelli coibentati. Finita l’estate la procura di Marsala dispose un sopralluogo, si accorse che il lido non aveva i requisiti di smontabilità e mise i sigilli per abusivismo edilizio denunciando anche il proprietario. L’autorizzazione a costruire il lido era stata data dal Comune di Petrosino alla Roof Garden il 7 maggio 2012, il giorno dell’elezione del sindaco Gaspare Giacalone.
La ditta proprietaria ha provveduto allo smontaggio della struttura, altrimenti, anche in questo caso, ci sarebbe statala demolizione coatta e in aggiunta anche all’acquisizione a patrimonio comunale.
Il lido è stato al centro dell’inchiesta su quello che voleva fare la Roof Garden di Licata a Torrazza. Lo stabilimento balneare doveva essere una parte della mega struttura turistico alberghiera che si stava costruendo nella zona protetta di Torrazza e dei Margi. Con la costruzione degli opifici nell’area dei Margi, che in realtà erano strutture ricettive, e poi il campo da golf, stradine e club house. Il tutto è stato sequestrato dalla procura di Marsala per lottizzazione abusiva e abusivismo edilizio, fermando la speculazione edilizia nella zona protetta.