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11/02/2015 16:40:00

Dalla prospettiva di Galliani alla non squalifica di Van Basten

Non c’è più niente da fare. Nessuna partita sfugge più all’atroce destino di essere analizzata esclusivamente alla luce dei veri o presunti errori arbitrali. Un fuorigioco millimetrico, un tocco di mani più o meno volontario, un calcio d’angolo concesso o non concesso rappresentano l’unica chiave di lettura di una partita di calcio. Roba da non crederci. Come siamo caduti in basso!

Stavolta c’è cascato, andando ben oltre, addirittura, persino un dirigente di vecchia data, stimato ed esperto come il geometra Adriano Galliani, braccio destro calcistico del presidente del Milan Berlusconi ed artefice, col suo <patroon> dei numerosissimi e prestigiosi successi della squadra rossonera.

<Peccato - avrebbe sottolineato l’indimenticabile Mike Bongiorno – geometra Galliani, mi è caduto sulla prospettiva!>

E sulla prospettiva è scivolato Galliani, accusando i registi della produzione TV di avere fraudolentemente tracciato una linea non parallela a quella di centrocampo per <sanare> artatamente la posizione di Tevez al momento della partenza dell’azione che ha portato al primo gol bianconero della partita Juventus-Milan.

A parte che la TV (Sky in particolare) ha smentito clamorosamente non solo le conoscenze del geometra in fatto di prospettiva, ma anche l’affidamento a soggetti terzi delle regie televisive, stavolta il geometra Galliani non si è ricordato di un episodio, lontano nel tempo, di cui si è reso protagonista proprio il suo Milan.

Erano gli anni novanta, la partita Milan-Roma della 9ì giornata del campionato 1991/92. Protagonista il fuoriclasse rossonero Marco Van Basten, giocatore abitualmente corretto, che aveva rifilato una gomitata al volto al difensore romanista (ex juventino) Marco De Marchi. Il quale con grande prontezza di riflessi, l’aveva scansata (ma non cambia nulla: il regolamento nel definire l’atto scorretto dice: <colpire o tentare di colpire un avversario>). L’azione incriminata fu chiaramente vista sui servizi di Italia 1 (TV di Mediaset, quindi berlusconiana) la sera della partita.

Ebbene, Van Basten fu squalificato per quattro giornate. Successe un pandemonio: il Milan strepitò, fece immediatamente reclamo. Mentre la sequenza sparì dalle immagini mandate in onda dall’indomani da Italia 1 e dalle altre emittenti del polo di Mediaset. Il reclamo, sostenuto da un grande battage mediatico, ebbe i suoi effetti: la squalifica a Van Basten fu revocata ed il giudice di linea Battaia, che aveva visto e segnalato la scorrettezza di Van Basten, fu convinto a ritrattare e successivamente <dimissionato>.

<Si tratta di una decisione che ha tutto il sapore di un accomodamento – scrisse all’indomani della revoca della squalifica l’autorevole quotidiano La Repubblica – in linea con quella raccomandazione del presidente federale Matarrese che suggeriva di <applicare le regole con un po’ di buon senso>.

Per fortuna, anche senza la moviola in campo, i tempi sono cambiati. Ma chi non è senza peccato potrebbe avere almeno il buon gusto di non scagliare pietre, né la prima né le successiva.

E speriamo, dalla prossima volta, di poter ricominciare a parlare di calcio.

Salvatore Lo Presti