Una folata di vento, una scossa dovuta a un guasto all’Ers, un malore. Sembra uno di quei quiz a risposta multipla. Sono solo alcune delle tante ipotesi circolate in queste ore circa l’incidente di Alonso al Montmelò, nell’ultimo giorno della seconda sessione di test collettivi precampionato. Lo spagnolo, dopo l’apprensione dei giorni scorsi, è stato dimesso dall’ospedale ma non sarà in pista a Barcellona, domani, alla ripresa degli ultimi test prima dell’esordio di Melbourne. Lo ha comunicato la Mclaren, dicendo che i test saranno completati da Button e dal terzo pilota Magnussen. Stando al precedente comunicato Mclaren, dunque, tutto si spiega con una folata di vento anomala che ha portato fuori pista l'auto di Alonso con la conseguente fortissima decelerazione e i traumi al pilota. Dando per buona la versione Mclaren, non si capisce perchè non ci sia stato nessun bollettino medico ufficiale della struttura sanitaria che aveva in cura Alonso, ma era soltanto il suo manager ad informare i giornalisti. Senza fare ricorso a complotti o altre storie paradossali, che ci sia stato qualcosa di anomalo nella dinamica o nella stessa natura del crash è confermato non solo dalla stampa specializzata, ( è giusto o no capire cosa realmente sia successo?) ma anche da Ivan Capelli che la Formula 1 l’ha guidata per anni e da anni è uno dei migliori commentatori.
Secondo l’ex pilota Ferrari ed attuale presidente dell’Automobil Club Milano, l’incidente di Fernando Alonso a bordo della Mclaren-Honda, è stato quanto meno anomalo. “Qualcosa di strano è accaduto, ma in Formula 1 spesso c’è omertà - le parole di Capelli, nel corso della premiazione dei migliori piloti dello scorso anno - bisogna dare una risposta a quello che è accaduto, anche per far stare più tranquilli gli altri piloti prima dell’inizio della prossima stagione di F1”. Tutta la vicenda non fa che confermare la distanza del Circus dagli appassionati e come tutto dipenda solo ed esclusivamente dagli interessi milionari da tutelare a tutti costi, forse, a discapito anche degli stessi piloti. Che sia stata un’improvvisa raffica di vento o un difetto al motore elettrico dell’auto, non lo sparemo mai, ma la Mclaren ha comunque deciso di non utilizzare più l’MGH-K usato ma uno di vecchia fabbricazione. Proprio questo pezzo ha costretto Button e Alonso a passare molto tempo ai box.
La riprogettazione della Honda e la sua sostituzione durante i test non hanno risolto il problema. La coincidenza e il tempismo con cui la Mclaren ha deciso di eliminarlo dalla monoposto non fa che accrescere i dubbi su quanto realmente accaduto in pista. Oggi, intanto, la Fia ha comunicato che ha aperto un'indagine per accertare le cause dell'accaduto. Un portavoce della Federazione internazionale ha assicurato che saranno indagini scrupolose in piena collaborazione con la McLaren. Staremo a vedere. Da domani al primo marzo l’ultima sessione di prove a Barcellona. Per Mclaren e soprattutto per l’esperienza che hanno con la Power Unit Honda sarà come ricominciare daccapo. A questo punto ci auguriamo che il pilota di Oviedo sia regolarmente in pista il 15 marzo, al via del mondiale in Australia.
Carlo Antonio Rallo