"Pensate alle facce dei più grandi mafiosi come ad un album di figurine, sono tutti nell'album delle carceri: tutti in galera. Continuiamo a cercare Messina Denaro e siamo convinti che anche la sua latitanza, come è stato per Provenzano e Riina, finirà". Così il ministro degli Interni, Angelino Alfano, si è rivolto agli studenti presenti al Salone della Giustizia, in un incontro sulla mafia.
La strategia contro la mafia - ha detto il ministro - è fondata su "tre pilastri": sequestro e confisca dei beni, carcere duro e arresto dei latitanti. Tre pilastri strategici che nascono "da chi ha versato il proprio sangue per l'antimafia", come Giovanni Falcone, Pio La Torre, Paolo Borsellino. Agli studenti ha poi chiesto di contribuire alla "vera battaglia che è culturale, che parte dal riappropriarci delle parole che la mafia ha tentato di rubare: rispetto, famiglia, onore".
Durante l'incontro, il Capo della Polizia, Alessandro Pansa ha sottolineato che "abbiamo gli anticorpi contro le mafie" e che "oggi lavoriamo con il 'tifo a favore'". "Oggi - ha aggiunto - le organizzazione mafiose sono meno invasive, organizzate e pericolose. C'è una criminalità diversa, meno violenta e meno monolitica dal punto di vista della struttura, perché le famiglie sono meno compatte. Ma ci sono gruppi di pressione dove ci sono mafiosi e non, ci sono collusioni ma non più in forma strutturata".