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25/06/2015 09:00:00

Nuova Alfa Romeo Giulia. Punta tutto su design, tecnologia, potenza ed emozioni alla guida

L'Alfa Romeo Giulia è stata presentata ufficialmente. L'attesa registrata per la nuova Alfa ha superato di gran lunga tutte le altre grandi attese, anche per le auto di marchi altrettanto prestigiosi e sportivi come Ferrari o Porsche, per dirne due a caso... Perchè tutte queste aspettative? I motivi si potrebbero riassumere con l’aneddoto di Henry Ford che, al passaggio di un’Alfa Romeo si toglieva il cappello. La Giulia per farla breve, vista la sua importanza strategica per il rilancio del marchio di Arese e dell’intero gruppo FCA, ha avuto una sua vita gestazionale oltremodo difficile, con continui rinvii, e non poteva essere altrimenti finchè non si è ottenuto il via libera sul design definitivo perchè il marchio del Biscione è uno fra i pochissimi tra quelli "generalisti" che catalizza l’attenzione dell’intero mondo dell’automotive, dagli Stati Uniti, dove la Giulia dovrà a breve approdare per rilanciare il brand oltreoceano, alla Germania, diretta interessata con i grandi competitor Bmw, Mercedes e Audi pronti a dover prenderne le misure e perchè no, anche in Giappone e in Corea, dove di certo non stanno con le mani in mano e senza dimenticarci del Regno Unito, residenza della nuova Jaguar XE,altra sicura avversaria. E infine, ma solo per ricordarlo ai più, che per anni il grande capo del Gruppo di Wolfsburg Ferdinand Piech ha cercato di togliere l’Alfa Romeo ad FCA.

 

La Giulia (vedi qui a lato il video) presentata dai vertici di FCA presso il rinnovato Museo Storico Alfa Romeo di Arese è il miglior regalo per festeggiare il 105° anno della nascita della casa milanese, avvenuta proprio il 24 giugno del 1910. Una prima certezza è che il nome della nuova berlina sportiva italiana di segmento D, che torna finalmente alla trazione posteriore è Giulia, visto che negli ultimi mesi questo era stato messo in dubbio. La vettura è la seconda Giulia nella storia dell’Alfa. La prima era stata costruita dal 1962 al 1977 e proprio da quel passato arriva quel Quadrifoglio Verde che campeggia sulle sue fiancate, emblema delle Alfa più sportive, dirette discendenti delle auto da corsa e sintomatico dell’utilizzo di motori e materiali ultra prestazionali e soprattutto di emozioni alla guida. I dati sul nuovo 3.0 V6 biturbo costruito direttamente dai tecnici della Ferrari, mettono le cose in chiaro da subito, puntando ai vertici della categoria con una potenza mostruosa di 510 cv. Per fare subito un paragone diretto, il 6 cilindri biturbo della Bmw M3, l’antagonista principale, si ferma a “soli” 431 cv. Altro dato significativo, che non poteva non essere comunicato, visto che stiamo parlando di una vettura sportiva, è quello relativo all’accelerazione da 0 a 100 km/h, raggiungibili in appena 3,9 secondi. Ad impressionare poi è il rapporto peso potenza di 2,99 Kg/CV. L’auto non dovrebbe pesare più di 1.500 kg con una distribuzione del peso ottimale, con il classico equilibrio perfetto 50:50 tra assale anteriore e posteriore.

 

Corpo vettura - Per mantenere questo peso così basso sono stati utilizzati il carbonio per l’albero di trasmissione, il cofano motore, il tetto e il guscio dei sedili anteriori; l’alluminio viene utilizzato per il motore, i freni, le sospensioni, per le portiere e i parafanghi. Compositi di alluminio e materiali plastici sono stati utilizzati per la traversa posteriore. La Giulia rappresenta quello che è il manifesto tecnico e tecnologico della nuova Alfa Romeo e il suo ritorno ad una meccanica votata alle emozioni. Si contraddistingue dal nuovo logo reinterpretato in chiave moderna e dai classici tre lobi. Il profilo laterale è caratterizzato da sbalzi ridottissimi, il frontale allungato e proteso in avanti, con i fari affilatissimi; il cofano ospita due prese d’aria, il suo abitacolo arretrato è appoggiato sulle ruote posteriori. Al posteriore c’è una coda corta e muscolosa e con i quattri terminali di scarico è al top. Un’Alfa che è a trazione posteriore anche solo alla vista. Le sospensioni anteriori sono a doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi virtuale, che mantiene costante l’appoggio del braccio a terra durante la percorrenza delle curve per generare elevate accelerazioni laterali, e quelle posteriori multilink. Infine, lo sterzo particolarmente diretto. Sono confermate le due varianti di trasmissione, a due e a quattro ruote motrici (Q4).

 

 Dinamica - La Giulia adotta il differenziale con la funzione di Torque Vectoring, che consente, attraverso le sue due frizioni, di controllare la coppia separatamente su ciascuna ruota motrice. L’impianto frenante – con dischi carboceramici – si avvale dell’Integrated Brake System, un dispositivo elettromeccanico che combina l’intervento del servofreno tradizionale con il controllo elettronico di stabilità. Con la Giulia debutta l’Active Aero Splitter, un sistema frontale attivo per aumentare la deportanza, sul corpo vettura che ha il miglior coefficiente aerodinamico della categoria. La dinamica dell’auto è affidata alla gestione di sistemi elettronici di bordo e al cosiddetto Chassis Demand Control che assegna a ogni dispositivo il compito di intervenire opportunamente per migliorare l’handling della vettura. Come già per Mito, Giulietta e 4C, anche l’Alfa Romeo Giulia mantiene il selettore Alfa DNA con tre le modalità di utilizzo previste – Dynamic, Natural ed Efficient, ai quali si aggiunge il quarto tasto Racing, sulle versioni più sportive.

 

Interni - L’Alfa Romeo Giulia propone una plancia semplice e orientata verso il guidatore, con molti comandi sul volante, compresi i generosi paddle per il cambio marce e il tasto di avviamento del motore. Materiali quali fibra di carbonio e legni pregiati impreziosiscono il cruscotto. Il selettore Alfa DNA e il sistema di infotainment, infine, sono controllati da due manopole sul tunnel centrale.

 

Le dichiarazioni di Wester e Marchionne - «L’abbiamo costruita per mettere l’uomo al centro – le parole del capo dell’Alfa Harald Wester – puntando il dito contro la concorrenza. Queste auto premium di oggi così perfette, fredde e tutte uguali sono progettate per isolarti dal mondo. L’Alfa invece vuole regalare emozioni». E’ l’attacco frontale ai tedeschi di Audi, Bmw e Mercedes padroni del lusso. A condurlo sono gli ingegneri della squadra «Skunk works»: «Eroi che hanno lavorato in incognito fuori dall’azienda in capannoni nascosti per ridare vita all’Alfa, lontani dalle gabbie mentali per partire da un foglio bianco» ricorda Marchionne. Una storia americana: ripresa dagli ingegneri della Lockeed che alla fine della seconda guerra mondiale realizzarono il primo caccia Usa a reazione a tempo di record. Dopo 70 anni alla Giulia tocca la stessa missione”.

 

La Giulia con il suo design firmato da Lorenzo Ramaciotti racchiude in se le caratteristiche principali dello stile italiano dell’auto: il senso delle proporzioni, la semplicità e la qualità delle superfici. Un design  che ha una sua identità forte fatta di pochissimi tratti e un’immagine di sostanza. Ora la parola toccherà al mercato italiano, europeo ed americano, anche se ci vorrà ancora del tempo. La prima Giulia uscirà dallo stabilimento di Cassino all’inizio del 2016. Per chi vorrà comprarla crescerà l’attesa. La concorrenza intanto è avvisata.

 

 

Carlo Antonio Rallo