Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/07/2015 06:30:00

Salemi. Lidia Angelo, unica "madonnara" siciliana allo “Street Art Festival” di Blumberg

Si profila ancora un altro prestigioso traguardo per l’ artista salemitana Lidia Angelo. Tra l’11 e il 12 luglio sarà una dei sette artisti invitati a rappresentare l’Italia allo “Street art festival” di Blumberg in Germania. Artista ricca di talento e di creatività, Lidia Angelo merita di essere conosciuta più di quanto lo sia attualmente. “Nemo profeta in patria, un detto sempre attuale dalle parti nostre. Più nota fuori dagli angusti confini cittadini e regionali, solo da poco è riuscita a lacerare il velo dell’indifferenza negli ambienti locali. E dire che è la sola in Sicilia a mantenere viva la tradizionale arte madonnara di strada . Un’arte tipicamente italiana quella madonnara, che forse trova le sue antiche origini nel 1500. Chiamata così, per via delle immagini riprodotte, soprattutto sacre e principalmente le Madonne, le effigie sono solitamente disegnate sui marciapiedi o lungo le strade, appositamente predisposte dal regolamento che alcuni comuni hanno deliberato. Non molti in verità. Non esiste infatti una normativa nazionale di riferimento che regolamenta la possibilità di esercitare l'arte del madonnaro. Tra le regioni, solo il Piemonte ha legiferato in merito. Fuori dai confini nazionali invece, in Europa e in America, chiamata “street art”, arte di strada, viene tutelata e incoraggiata. Si è diffusa contaminandosi con l’arte dei graffiti delle aree metropolitane urbane, di cui interpreta inquietudini, sogni e aspirazioni . In Italia esistono diverse scuole di madonnari. Ma, stranamente, nessuna in Sicilia. Una responsabilità in più per l’artista salemitana, la cui mission è anche quella di portare alto il nome dell’Isola in tutto il mondo in questo settore. Anche in questo campo ci dice Lidia Angelo “per la sua posizione geografica, si hanno enormi difficoltà ad esportare il nome dei suoi figli più meritevoli”. In Italia ci sono due grandi raduni storici di artisti madonnari nel nord e nel centro Italia. Lidia ne è diventata una abituale frequentatrice. Non solo. Esercita la sua arte itinerante in diverse piazze italiane, in occasione di feste patronali e sagre. Ormai è conosciutissima con l’appellativo di “ madonnara di Sicilia”. Nella realizzazione di delle opere, talvolta viene assistita dal suo compagno Luca Martorana, che la segue sempre e la sostiene anche nella vita.

E come se non bastasse, nel mese di febbraio di quest’anno, presso la fiera di Verona, ha partecipato al concorso europeo di body paintingWinter body art festival” assieme a tantissimi altri artisti provenienti da tutta Europa e non solo. Anche in questa occasione, a rappresentare la Sicilia occidentale, c’era lei, che con la sua bravura ha tenuto alto il nome del nostro territorio. Il tema del concorso era “miti e leggende”. La nostra artista non è nuova a performance di questo genere e di questo livello, infatti ha già partecipato al campionato italiano e, da diversi anni, si esibisce in tutta Italia, alla continua ricerca di una crescita personale e di nuove esperienze artistiche. Il body painting è una delle arti più antiche e, allo stesso tempo, più attuali. Già i primitivi usavano dipingere il loro corpo per rappresentare emozioni o avvenimenti. Successivamente sono venuti i tatuaggi e la body art che hanno utilizzato il corpo come delle vere e proprie tele bianche. “Oggi il body painting fa sì – ci precisa Lidia- “che un’arte effimera regali corpi ricchi di colori, immagini e significati, per stendere un’idea non duratura sul corpo. I concorsi di body painting sono molto belli in quanto l’artista trasforma il corpo di una modella, togliendone l’identità e creando un’opera d’arte. Quando mi esibisco nelle mie performance è come se mi estraniassi da tutto. Non mi rendo conto delle persone che mi circondano e riesco solo a focalizzare il risultato finale da me pensato”. Docente di arte e immagine, ricercatrice presso l’Università dell’Extremadura, attiva nell’ambito artistico da un ventennio, Lidia Angelo è un’ artista eclettica, sempre pronta a nuove sperimentazioni che vanno dall’arte madonnara alle decorazioni alla pittura su qualsiasi supporto. In questo periodo sta effettuando una ricerca per l’università spagnola il cui fine è il recupero, la conservazione e la rappresentazione delle tradizioni popolari. La partecipazione a questi eventi sono ghiotte occasioni per ampliare ulteriormente i suoi studi confrontandosi con altri artisti provenienti da culture diverse dalla nostra. E’ anche il direttore artistico dell’associazione Artemisia ( pochi giorni fa ha organizzato con successo “ la Notte è Rosa”) che, dal 2009, è impegnata nella diffusione delle arti nel territorio belicino. Comincia a fare le prime esibizioni in alcuni locali della zona già dal 2000. Successivamente, con l’evolversi di questo tipo di arte, si dedica sempre più ad esibizioni pubbliche facendo sì che il body painting divenisse un tipo di arte aperta a tutti e non di nicchia. Oggi, dopo tanti anni, si confronta con artisti di fama mondiale. Dietro un lavoro di poche ore, per la realizzazione vera e propria ci sono lunghissime sessioni di disegni preparatori. “Nel mio piccolo laboratorio artistico trovo l’ispirazione per realizzare le mie opere. Inizialmente reperisco le notizie riguardanti la mia idea di partenza, poi rielaboro queste idee, mettendole su carta, e creando diversi bozzetti. Questi bozzetti serviranno per la realizzazione dell’opera finale. Per me non è importante, come diceva Goethe, la meta da raggiungere ma la strada che si percorre. Continuerò a realizzare opere e a creare eventi così che l’arte non sia un dono per pochi ma un regalo per tutti”. Un anno intenso. Dopo Verona, Nocera Superiore. Nel comune salernitano a maggio oltre un chilometro di strada si è trasformata in una galleria d'arte a cielo aperto, con più di cento quadri per ogni edizione del concorso. Un fiume di colori, tanti visitatori provenienti da tutta Italia e da paesi stranieri attratti dalla bellezza delle opere dei madonnari, artisti di strada provenienti da tutto il mondo per rappresentare la loro nazioni o regioni e che con i loro dipinti in gessetto sulla strada hanno mantenuto ancora una volta viva una forma d'arte storica che rischia di scomparire. Lidia Angelo, unica madonnara Siciliana, distesa in quella lunga strada con i suoi colori e la sua ispirazione era a rappresentarci prestigiosamente. La manifestazione, giunta alla sua XVII edizione, ha ricevuto recentemente il patrocinio dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ed è, ad oggi, tra le maggiori manifestazioni culturali in Italia riservate all'arte antica dei madonnari. Si calcola che il numero degli spettatori che hanno visitato l'evento abbia rasentato le 100mila presenze. Perché non pensare di fare qualcosa di simile anche qui a Salemi? Magari collegandola a qualcuna delle feste religiose comunali, come San Giuseppe, San Biagio o il SS Crocifisso.

Alla vigilia della partenza per la Germania ci tiene a dirmi che per lei “ è un grande onore partecipare a questo concorso, la vita di una artista non sempre è facile. Bisogna impegnarsi molto per evitare di omologarsi. Nel mio caso, pur non dimenticando le tradizioni, nelle mie opere tendo sempre ad inviare un messaggio costruttivo, il mio lavoro da insegnante mi ha fatto capire che il messaggio visivo spesso è più diretto di molte parole.”


Da appassionati cinefili quali siamo, non possiamo che concordare e auspicare grandi successi, i cui effetti si riverserebbero inevitabilmente anche sull’intera città di Salemi.

Franco Ciro Lo Re