Nei mesi scorsi nel meetup di Mazara si è discusso della questione inerente la crisi dell’agricoltura siciliana, facendo pervenire proposte ai portavoce europei e regionali del M5S.
I portavoce all’Ars del M5S hanno depositato ieri una mozione (primo firmatario Sergio Tancredi) attraverso la quale si chiede l’applicazione dell'art. 80 comma 6 della L.R. n. 11 del 12/05/2010 per la concessione di un aiuto alle imprese agricole siciliane.
Da tempo, nella produzione vinicola europea, vige una situazione di concorrenza sleale causata dal fenomeno del cosiddetto “zuccheraggio”, cioè il procedimento enologico attraverso il quale si aggiunge zucchero o altri saccarosi al mosto per farne aumentare il grado alcolico.
La pratica dello “zuccheraggio” è vietata in Italia, poiché considerata sofisticazione, mentre è lecita in molti paesi europei.
Visto che lo zucchero ha un prezzo di gran lunga inferiore rispetto al mosto concentrato, con conseguenti maggiori costi a carico degli agricoltori italiani, costo che incide direttamente sul prodotto finale e quindi sul consumatore, è chiaro che il comparto vitivinicolo italiano, e siciliano in particolare, subisca un notevole svantaggio dal punto di vista concorrenziale.
Con la mozione si impegna il governo regionale a valutare l’opportunità di sbloccare delle somme per attenuare le perdite che il comparto vitivinicolo sta subendo a causa della crisi creata dalla concorrenza sleale nata a causa di scelte europeiste che stanno minando fortemente una delle nostre eccellenze conosciute ed apprezzate in tutto il mondo, ovvero il nostro vino.
In pratica, l'attuale crisi che attraversa il comparto, dovuta anche alla distorsione del mercato imposta dalla concorrenza sleale causata dalla mancanza di informazione al consumatore finale, è paragonabile alla crisi attraversata nel 2009, quando venne “imposto” il cambiamento della regolamentazione sulle denominazione del vino (DOC, DOCG, IGT, vino comune).
Considerato che la giustificazione da cui è scaturita in passato l’applicazione dell'art. 80 comma 6 della L.R. n. 11 del 12/05/2010 è la medesima, ovvero anche in questo caso si fa riferimento al basso valore commerciale del mosto dovuto ad una distorsione del mercato per informazione incompleta e concorrenza sleale, è doveroso aiutare il comparto in grande crisi ripristinando ed assegnando le opportune risorse economiche.
Il portavoce Sergio Tancredi dichiara “Troppo spesso abbiamo assistito a penalizzazioni del comparto enogastronomico italiano a causa delle normative europee. Logiche discutibili fanno si che, ad esempio, in Europa si possa produrre il formaggio senza latte fresco e il vino senza il mosto! Per stare al passo con gli altri competitors dovremmo forse rinunciare alla qualità dei nostri prodotti e ai metodi di produzione tipici della nostra storia e della nostra identità? Confidiamo che il governo regionale comprenda le ragioni dei viticoltori e destini adeguate risorse al comparto.”