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22/09/2015 11:25:00

Volkswagen e la truffa sulle emissioni. 11 milioni le auto coinvolte in tutto il mondo

15:30 - Giungono novità dalla stessa Volkswagen circa la vicenda sulle emissioni truccate. "Sono 11 milioni, in tutto il mondo, le automobili Volkswagen con discrepanze nei motori diesel". E' quanto afferma la stessa casa di Wolfsburg. Così la vicenda non riguarda più il solo mercato americano ma tutti i mercati. Intanto il gruppo tedesco ha deciso di accantonare 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre per coprire i possibili costi relativi alla multa da pagare. In queste ore gira la voce di un addio dell'amministratore delegato Martin Winterkorn ma la società smentisce. 

Le prime reazioni ufficiali alla notizia - Unione Euopea: "Azienda rispetti i limiti sulle emissioni" - "Per il bene dei nostri consumatori e dell'ambiente, abbiamo bisogno di avere la certezza che l'industria rispetti scrupolosamente i limiti sulle emissioni delle auto", ha reso noto Lucia Caudet, Portavoce Ue per il mercato interno sullo scandalo Volkswagen.

Corea del Sud avvia indagine su modelli diesel - La Corea del Sud avvia una indagine su Volkswagen per assicurarsi che la casa automobilistica di Wolfsburg non abbia violato le norme antismog del paese asiatico dopo lo scandalo emerso negli Stati Uniti. Seul effettuerà dei test sulle versioni Diesel dei modelli Jetta, Golf ed Audi A3, ha detto a Bloomberg il vicedirettore del Ministero dell'Ambiente sudcoreano, Park Pan Kyu, spiegando che saranno coinvolte tra 4.000-5.000 auto importate in Corea del Sud dal 2014.

11:20 - Un vera e propria bufera quella che si sta abbattendo in queste ore sulla Volkswagen. Negli Stati Uniti un’inchiesta dell’EPA, l’agenzia del Governo che si occupa della protezione ambientale, ha scoperto che il Gruppo Vw, dal 2009 al 2015, sui motori 2 litri diesel a 4 cilindri montati sulla Volkswagen Jetta, Beetle, Golf, Passat, e l'Audi A3 ha installato un software alle centraline per cambiare i dati durante i test ufficiali di controllo delle emissioni. Questo sistema sarebbe in grado di rilevare quando la vettura è in fase di "esame" e modificare il funzionamento del motore per abbattere drasticamente le emissioni di gas nocivi. Per poi far tornare tutto alla "normalita" (cioé a livelli di inquinamento ben diversi da quelli rilevati dall'EPA) una volta finito il test.

 La reazioni dell’EPA non si è fatta attendere e ha subito chiesto il richiamo di circa mezzo milione di auto del gruppo tedesco equipaggiate con le motorizzazioni sotto accusa.
Oltre all’inchiesta del Governo americano, che potrebbe portare ad una maxi multa per la casa tedesca, si parla di 18 miliardi di dollari, c’è forte imbarazzo anche in Germania e il governo di Berlino ha chiesto ai vertici della casa un incontro e una relazione su quanto accaduto. Intanto la casa ha sospeso la vendita delle vetture diesel sul mercato americano e lo stesso presidente Martin Winterkorn, dopo la conferma di quanto avvenuto, ha annunciato l'avvio di un'inchiesta indipendente per chiarire i fatti: "Mi scuso personalmente in tutti i modi, per aver perso la fiducia dei nostri clienti e del pubblico. Quanto accaduto ha per tutti noi del direttivo e per me personalmente la massima priorità. Una cosa, però, deve essere chiara, la Volkswagen non tollera alcuna violazione delle regole o delle leggi e quindi farà tutto il possibile per recuperare la fiducia persa. Lavoriamo con le autorità in modo completo e per chiarire tutta la vicenda in modo rapido e trasparente", ha detto il numero uno della casa automobilistica.

Non è la prima volta che le case automobilistiche devono rendere conto al Governo americano per i loro difetti. In passato GM (airbag e bocchettoni) e Toyota (acceleratore bloccato) hanno dovuto pagare delle enormi penali per i problemi e anche per gli incidenti causati dalle loro auto, ma il caso di Volkswagen, che è una vera e propria truffa, è ancora più grave : "Montare su una macchina un impianto di manipolazione della centralina per eludere gli standard di aria pulita è illegale e una minaccia per la salute pubblica", ha detto la responsabile dell’EPA. Intanto il ministero tedesco dell’Ambiente ha annunciato di aver ordinato dei test su tutti i modelli Volkswagen. Lo ha annunciato a Bild il ministro dei Trasporti Alexander Dobrindt: “ho chiesto all’Ufficio Federale dell’’Automobile di fa condurre immediatamente dei test specifici e approfonditi sui modelli diesel di Volkswagen da esperti indipendenti, ha dichiarato il ministro”. Anche la Francia chiede un’inchiesta Europea su quanto sta accadendo.
Nel giro di poche ore, con il crollo alla borsa di Francoforte, a Volkswagen mancano 15 miliardi di euro e se a questo aggiungiamo l’enorme multa che dovrà versare, la situazione della casa tedesca non appare certo rosea. Il colosso di Wolfsburg con la truffa ai danni del mercato e dell’ambiente americano rischia di compromettere la sua solidità, la credibilità e la propria immagine di costruttore serio e tecnologicamente al top e di buttare al vento gli ultimi venti anni di lavoro in cui, con risultati straordinari in termini di vendite, ha costruito le basi per arrivare ad essere nel giro di qualche anno il primo costruttore al mondo, traguardo che è in effetti alla portata del costruttore tedesco e che ora rischia di saltare.


Carlo Antonio Rallo