L'ultima volta che era uscito dal carcere in casa avevano fatto una grande festa. E adesso in carcere è ritornato, Giovanni Filardo, cugino di Matteo Messina Denaro, dopo la condanna in appello nel processo Golem 2.
La polizia di Palermo ha arrestato Giovanni Filardo, classe '63, cugino del latitante Matteo Messina Denaro, condannato dalla Corte d'Appello di Palermo, a dodici anni e sei mesi di reclusione per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.
I poliziotti della squadra mobile di Palermo hanno raggiunto l'uomo nella sua villa di Castelvetrano e portato presso il carcere di Palermo 'Pagliarelli'. Dalle investigazioni sono emersi i rapporti del Filardo, anche di natura economico-finanziaria, con il cugino latitante e con altri esponenti di Cosa Nostra trapanese.
Fino a dieci anni fa, era uno degli imprenditori più in vista della provincia di Trapani. Giovanni Filardo aveva fatto persino i lavori di sbancamento per il nuovo commissariato di Castelvetrano. Poi, però, il suo nome era finito nelle intercettazioni. Filardo faceva da bancomat al cugino Matteo Messina Denaro. I proventi delle società che si aggiudicavano appalti su appalti servivano per alimentare la latitanza della primula rossa di Castelvetrano. Ma le intercettazioni della polizia non erano bastate per portare l'imprenditore alla condanna. In primo grado era stato assolto. Due giorni fa, la corte d'appello ha ribaltato il verdetto. Filardo, condannato a 14 anni e 6 mesi, è stato arrestato dalla squadra mobile di Palermo nella sua villa di Castelvetrano, villa sequestrata, ma ancora abitata dalla famiglia dell'imprenditore.