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05/11/2015 07:17:00

Salemi, sangue sull'asfalto. Travolto da una moto perde la vita un uomo. La storia

 Aveva compiuto, da poco meno di un mese, 75 anni Angelino Palmeri, il pensionato salemitano, che ha perso la vita tragicamente lunedì scorso. Un destino beffardo aveva stabilito che la morte gli si sarebbe presentata con il volto di giovanissimo alla guida di una moto per competizioni, in un assolato pomeriggio di novembre. Peccato però che questi non si trovasse su una pista accidentata, ma nella centrale via San Leonardo, dove insistono numerosi esercizi commerciali e ben due istituti scolastici. Un’arteria ad alta intensità di traffico e abbastanza affollata di gente che dovrebbe sconsigliare a chiunque di procedere ad alta velocità o di esibirsi in spericolate manovre. Cosa che invece non avviene. “Non ci sono mai vigili! E tutti si sentono autorizzati a fare ciò che vogliono. Giovani in moto che scorrazzano, spesso esibendosi in “impennate”! Nessuno rispetta il limite di velocità. E ognuno posteggia dove vuole, in entrambi i lati! ”, lamentavano alcuni frequentatori di un bar, a cui avevamo chiesto notizie sul sanguinoso incidente. E manco a dirlo, mentre parlavamo, sotto i nostri occhi si consumava l’ennesimo incidente. Un impatto fragoroso tra due auto, fortunatamente conclusosi senza conseguenza per gli autisti. “Ecco, vede? Cosa dicevamo? ” tutti in coro a conferma di quanto mi riferivano.

Il giovane ventenne, FG, (riferiamo solo le iniziali, per rispettare l’angoscia dei genitori), forse per eccessiva velocità, nulla ha potuto fare per evitare lo scontro violento. Attimi che, probabilmente, gli resteranno incisi nella mente e che rivivrà spesso al rallenty in alcuni momenti della sua vita. Avrà tentato di frenare, ma i freni non esistono. Con i piedi, forse. Invano. La velocità è tale che trascinerà il corpo del povero Palmeri per una decina di metri. Che travolto e scaraventato sul selciato, comincia a perdere sangue dalla testa. Rimane esanime sull’asfalto che si colora di rosso. Viene chiamata un’ambulanza. Passano i minuti. La vita di un uomo è appesa ad un filo. L’attesa è spasmodica. Ci vorranno 20 minuti. Troppi, ci dicono alcuni testimoni. Il giovane nel frattempo, preso dal panico, fugge ( non sappiamo cosa si prova in simili frangenti) lasciando moto e l’anziano morente sull’asfalto. Solo dopo, penserà bene di andare a denunciare volontariamente l’accaduto alla locale stazione dei carabinieri. Sarà stato denunciato a piede libero per omicidio colposo e omissione di soccorso, così come è stato scritto? Non abbiamo potuto accertarlo perché, in assenza del comandante, il piantone di turno non ha voluto o potuto darcene conferma o smentita. Non autorizzato, la risposta. Ai sanitari, arrivati sul posto dell’incidente, è apparso chiaro che le condizioni di Angelino Palmeri, erano abbastanza gravi. La profonda ferita alla testa non lasciava dubbi. E via quindi a sirene spiegate verso il nosocomio di Castelvetrano. Dove il pensionato ha posto termine ai suoi giorni, dopo appena due ore dall’incidente. Di episodi simili purtroppo è ricca la cronaca cittadina.

Molto sangue è stato versato sulle strade cittadine. Diversi sono stati i giovani a perdere la vita, spesso per imprudenze ingiustificabili. Persiste, spiace dirlo, una complice tolleranza da parte di chi dovrebbe intervenire e non lo fa. Molti sono i giovanissimi che si ostinano a vedere le nostre vie cittadine come piste di competizioni o luoghi idonei in spericolate esibizioni dette “impennate”.

Franco Ciro Lo Re