di Rossana Titone -
Poteva essere la volta buona, invece Lui, Saro Crocetta, non è riuscito a tramutarsi in flash Gordon, come lo abbiamo speranzosi etichettato noi.
Si, la speranza è quella che muore per ultima. Qui, però, il cadavere non è imbalsamato ma in putrefazione e c'è puzza, tanta puzza.
Crocetta prenda atto e con lui tutto il Pd. Ha fallito.
Non è stato capace nemmeno di trainare la neo giunta in un porto sicuro. Mare mosso, onde alte.
La Sicilia è nel pantano più putrido, ci vorranno decenni per risollevare le sue sorti.
Ora sembra pure lo stesso governatore siciliano a volere andare alle urne.
Lo so, lo scrivo spesso ma stavolta ci vuole: Amen!
E non si senta meno responsabile l'opposizione.
Solo oggi un Musumeci parla di dimissioni di massa. Perché non prima? Perché consentire le tarantelle e i rimpasti che hanno avvelenato i siciliani più di una mandragora scambiata per borragine?
Opposizione a chiacchiere, tante. Fiumi di parole che hanno prodotto altre parole ma che hanno fatto capire che la paura fa 70.
Si, il prossimo parlamento siciliano sarà composto da 20 deputati in meno rispetto all odierno. Il numero scenderà da 90 a 70. Molti rimarranno a casa. E allora nell'incertezza meglio trattenersi un po', tanto male che vada la responsabilità è' tutta della maggioranza.
Ma poi quale maggioranza?
Oggi, di certo sappiamo solo che in regione è' tutto bloccato compreso i 30 testi legislativi che devono approdare in aula e che sono lì al vaglio delle commissioni.
Intanto Baccei accelera e tuona. Vuole il bilancio, poi Roma staccherà la spina.
Ma non può morire chi già è morto. Perché,qui, mentre loro si fanno i conti sulla politica da attuare e sul futuro del pd in Sicilia è' proprio questa Terra che è deceduta non Crocetta.
E farebbero tutti bene dal guardarsi nel parlare, abusandone, di politica. Quella è' la grande assente.
Nel frattempo crisantemi per tutti, non troppo freschi mi raccomando.