di Salvatore Lo Presti - La settimana calcistica è stata ricca di novità, sorprese e colpi di scena, specie ai massimi livelli. ll filotto di successi inanellato dalla Juventus di Massimiliano Allegri (siamo a cinque consecutivi) ha consentito alla formazione bianconera di dimezzare il pesante ritardo accumulato in classifica a causa di una partenza disastrosa e di conquistarsi in anticipo il passaggio al primo turno primaverile della Champions League. La constatazione che autorizza ad essere ottimisti per il prosieguo della stagione, più che il filotto di partite vinte, è il fatto che Allegri sembra finalmente aver fatto delle scelte (azzeccate in gran parte) e comincia a marciare verso una direzione precisa. Si è convinto che Paulo Dybala è il punto di forza della manovra offensiva, ha capito che fino a questo punto l’altro solo attaccante che riesce a far reparto con l’ex palermitano è Mandzukic, si è reso conto che Morata deve diventare più altruista per poter aspirare ed un posto in squadra e che forse anche Zaza potrebbe ritagliarsi il proprio spazio al fianco di Dybala. Anche il centrocampo ha assunto una propria fisionomia (pur perdurando le preoccupanti indisponibilità di Sami Khedira, al cui posto fra Sturaro ed il ritrovato Asamoah possono recitare la loro parte), ha infine capito che il 3-5-2 è il modulo più adatto ai giocatori a disposizione, quello in cui Chiellini e compagni credono di più e si esprimono meglio. E che, in mancanza dell’uomo giusto, quello del trequartista resta un sogno irrealizzabile. Su queste basi la Juve può aspirare legittimamente a raggiungere almeno il terzo posto. Per coltivare ambizioni più elevate – anche se i bookmakers la danno ancora come favorita per la corsa allo scudetto – dovrà sperare che le primissime della graduatoria, Inter e Napoli segnatamente, perdano la loro attuale continuità. Per il Napoli c’è qualche speranza (anche l’allenatore Sarri – tastando il polso alla propria squadra – aveva previsto una prestazione come quella di Bologna, e lo aveva fatto capire alla vigilia). Per l’Inter, brutta ma cinica, ci sono meno speranze, vista la spietata continuità con cui la squadra di Mancini continua a dimostrare che le basta un solo gol per vincere le partite visto come la sua difesa bunker conferma di gara in gara di essere un baluardo pressocchè impenetrabile. Fiorentina e Roma, a tratti molto spettacolari, non hanno ancora dimostrato la solidità mentale e la continuità per poter fare affidamento su di loro.
Incredibile la situazione del Palermo. Il presiedente Zamparini – con uno dei suoi proverbiali colpi di testa – ha esonerato Beppe Iachini – sostituendolo con il già provato Ballardini – dopo una vittoria ed una serie di partite ben giocate dalla squadra anche se non tutte confortate dal risultato sperato. Le premesse comunque non erano allarmanti. Il cambio di allenatore è stato disapprovato da giocatori, tifosi e critica. Ma Zamparini è fatto così. Le prime tre partite di Ballardini hanno portato solo un punto, il presidente ha messo fuori rosa tre pilastri della squadra accusandoli di scarso impegno e dopo lo scivolone di Bergamo pare che a Ballardini siano stati dati i sette giorni regolamentarti: col Frosinone sarà partita da dentro o fuori. Con Iachini con la valigia pronta. Vicende di questo genere non contribuiscono certo a dare convinzione, continuità e serenità alla squadra. Vedremo come andrà a finire.
Un momento delicato attraversa anche il nostro Marsala. Malgrado gli sforzi del tecnico Rosario Pergolizzi la società appare in un momento di incertezza. La tardiva presa di posizione dopo lo sciagurato ed incivile raid di alcuni teppisti nel ritiro della squadra (e l’inopportuno intervento delle autorità che hanno decretato la disputa di una gara a porte chiuse) ha provocato qualche sbandamento in alcuni giocatori più giovani. Dopo l’inconcludente Chiaria anche Genesio ha lasciato la squadra (e si è subito accasato al Mazara). E subito dopo si sono svincolati anche Giovenco e Di Maggio. In contropartita è rientrato nei ranghi l’esperto difensore Maltese. Circolano diversi nomi di potenziali acquisizioni, mentre rimangono non pochi dubbi sull’eccessiva facilità con cui sono stati lasciati andar via, dopo la trionfale stagione scorsa, uomini di valore come Testa (che da Paceco già lancia messaggi ammiccanti di ripensamento) e qualche altro. Siamo perfettamente d’accordo sul fatto che la società fa bene a non fare passi più lunghi della gamba, ma la “telenovela” Gerardi-Vinci della scorsa estate e le prospettive di entrata di soci in grado di fornire un apporto consistente ed idoneo ad affrontare una stagione tranquilla danno l’impressione – dopo il positivo ingresso di Bonafede - di essersi dissolte nel vento (che a Marsala non manca mai, come sappiamo bene).
Speriamo ora che nella finestra di mercato invernale lo Sport Club Marsala 1912 abbia le risorse e le capacità per puntellare adeguatamente la rosa a disposizione di Rosario Pergolizzi in modo da consentire alla squadra di allontanarsi decisamente dalla zona play-out. I progetti non erano questi. Nessuno ha chiesto un’altra promozione immediata. Ma il campionato di assestamento rappresenta il minimo sindacale. Cerchiamo di non perderlo di vista.