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21/12/2015 18:00:00

Immigrati, il centro Cie di Milo sarà il terzo punto "hotspot" in Sicilia


"Siamo soddisfatti per l'annuncio da parte del governo nazionale dell'apertura dell'hotspot a Trapani presso l'attuale sede del Cie di Milo.
A breve dovrebbe chiudersi la procedura di mobilità' avviata nel maggio scorso dalla Cooperativa Badia Grande con il conseguente riassorbimento dei circa 40 lavoratori in esubero. Risultato importante al quale l'Ugl, tra gli altri, ha lavorato rifiutandosi di aprire un tavolo per l'accesso agli ammortizzatori sociali, chiesto da altri, che avrebbe rischiato di allontanare i lavoratori dal possibile rientro al lavoro ".
È quanto dichiara Franco Fasola, Responsabile dell'Unione territoriale del Lavoro (UTL-UGL) di Trapani, commentando la notizia dell'apertura a Trapani del terzo hotspot in Sicilia e sul territorio nazionale.
"Abbiamo seguito passo dopo passo coerentemente l'evoluzione della vicenda - aggiunge - avendo sempre a cuore il rientro al lavoro del personale in esubero".
"Il mantenimento del tavolo di crisi presso la Prefettura di Trapani - sostiene Fasola - chiesto dall'Ugl con insistenza, motivo per il quale ringraziamo il Prefetto Falco per il sostegno determinante anche alla chiusura positiva della vertenza lavorativa, si è rivelato vincente".
"A maggio - dichiara Giuseppe Messina - Reggente dell'Ugl Sicilia - la Commissione europea aveva proposto di sviluppare un sistema di prima accoglienza per i migranti irregolari nei “punti caldi” (hotspot) in cui si registrava il maggior numero di arrivi sul suolo dell’Unione (principalmente in Italia e in Grecia) per identificare e registrare migranti e profughi e permettere loro di entrare nel programma di ricollocamento all’interno del territorio europeo".
"Dopo l'apertura del centro di identificazione di Lampedusa, avvenuta lo scorso 21 settembre, attivo come hotspot in via sperimentale - puntualizza il sindacalista - adesso anche a Trapani sarà possibile attivare il servizio essenziale in un territorio fortemente esposto al fenomeno della migrazione".
"Ringraziamo il Prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’interno - sottolinea - per l'impegno profuso nella designazione del centro di Milo come hotspot che da una boccata d'ossigeno sul piano occupazionale e Antonio Manca, Presidente della Cooperativa Badia Grande, per non avere chiesto la chiusura della procedura di licenziamento ed aver tenuto in attività per cinque mesi i lavoratori, garantendo loro la retribuzione".
"A questo punto - conclude Messina -potrà essere avviato anche nella città del 'Sale' il programma europeo di ricollocamento dei migranti che consentirà, a quelli che accetteranno di essere identificati e faranno richiesta d’asilo, di essere trasferiti dagli hotspot nei centri di accoglienza e poi indirizzati verso il paese pronto a dare loro asilo".