Informazione permanente ai migranti presenti a Trapani. Ma anche kit di prima necessità e assistenza sanitaria. E' questo il progetto sperimentale lanciato dalla Croce Rossa che da stamane inizierà le sue attività dinanzi la Stazione centrale. Si chiama «Safe Point» ed è rivolto «a favore di coloro che migrano» senza eccezione di causa. Dai senza fissa dimora ai destinatari di un provvedimento di respingimento differito, come quello emesso ad inizio gennaio a 120 migranti transitati nell'Hotspot di Trapani.
«L’attività di Safe Point – dice in una nota la Croce Rossa - inizierà stamattina e continuerà sempre nei giorni di martedì 10.00 alle 13.00 e giovedì dalle 15.30 alle 18.30, nella zona della Stazione Centrale. Saranno presenti strutture mobili e fisse, Volontari competenti nelle attività sociali e con i Migranti, e operatori del Gruppo Restoring Family Links». Il progetto nasce un idea del Comitato di Catania e soltanto in via sperimentale viene applicato dal Comitato trapanese. Ai migranti verranno offerti dei beni di prima necessità: kit igienici, vestiario, ma anche uno spazio informativo e di orientamento a servizi di assistenza sanitaria, di alfabetizzazione, di socialità. Una sfida che ieri è stata al centro di una giornata formativa, riservata agli operatori del settore e svolta dal professore Fulvio Vassallo, dell'Università di Palermo. «Trapani, come le principali città di mare della Sicilia, negli ultimi anni ha accolto migliaia di Persone Migranti. Persone che, a volte, restano sul territorio per settimane, per mesi, sopravvivendo spesso in situazioni precarie e alloggi di fortuna; spesso sono anche Persone – continua la nota - che non sono riuscite ad avere le informazioni e l’orientamento opportuni per risolvere la loro situazione e per comprendere questo loro stato di "sospensione". Gli spazi urbani e suburbani della città, quindi, divengono crocevia di presenze diverse e di situazioni diverse».
Il presidio si propone come una reale alternativa alle tradizionali reti sociali che, a volte, costringono i migranti a rivolgersi ad «intermediari» per accedere a qualsiasi tipo di servizio o informazione. Approfittatori a cottimo che finiscono per rappresentare l'unica soluzione per i migranti destinatari di provvedimenti di respingimento differito. Poi c'è l'obbiettivo del ricongiungimento familiare. Su questo punto «il presidio fornirà anche un servizio di "Ricongiungimento dei Legami Familiari", Restoring Family Links, curato dalla Croce Rossa di Trapani, in rete con in nostri Organismi Nazionali e Internazionali e con le Istituzioni dello Stato, per mantenere i contatti tra coloro che migrano e le loro famiglie d’origine, favorire i ricongiungimenti tra i membri di quei nuclei familiari che, durante la migrazione, sono stati sciolti, riducendo in particolare, laddove possibile, il fenomeno dei minori migranti non accompagnati».
Marco Bova
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