In principio c’era l’acqua. Sull’origine della vita sulla Terra gli scienziati almeno su questo punto concordano: i primi rudimentali segni di vita si sono avuti in un ambiente acquoso.
Che l’acqua abbia svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità e che per il suo controllo e possesso nel corso dei millenni si sono avute guerre e rivoluzioni, e’ cosa nota a tutti.
Il rapporto tra l’acqua e la vita continua ad essere fondamentale anche in questa era spaziale, tanto che persino le navicelle lanciate verso altri pianeti del sistema solare dispongono di strumentazioni per cercare l’acqua, una sorta di rabdomanti spaziali..
E’ il rapporto tra l’acqua e la Sicilia? Da secoli sempre ambiguo e contraddittorio. Si passa dall’epoca ricca di fontane, gebbie, canali irrigui raccontata da storici e geografi arabi, al periodo del latifondo arido degli spagnoli e borboni, fino agli anni del secolo scorso segnati dalle lotte di Danilo Dolci per l’”acqua democratica” contro l’accaparramento mafioso, e all’amara ironia di Leonardo Sciascia che negli anni del post terremoto del 1968 provocatoriamente previde che “la grande sete in Sicilia finirà nel 2015”.
Ma dopo 56 anni la realtà si e’ dimostrata essere peggiore del pessimismo sciasciano, quando lo scorso anno la grande sete in Sicilia si e’ manifestata in tutta la sua drammaticità. Per non parlare della “scoperta” dopo mezzo secolo di dighe non collaudate da cui vengono sversate a mare milioni di metri cubi di acqua (dalla diga Trinità sono 1500 i litri d'acqua buttati in mare ogni secondo).
Una crisi idrica quella dello scorso anno ch non ha risparmiato Salemi peggiorando i permanenti disagi a cui sono sottoposti i suoi cittadini ( ci sono zone della citta’ dove l’acqua arriva nelle case una volta la settimana) e ponendo prepotentemente la questione dell’acqua all’ordine del giorno.
Di questo annoso problema si e’ fatto interprete in questi giorni il gruppo territoriale dei 5Stelle di Salemi con un documento sottoscritto dal suo rappresentante Rosario Rosa.
Ricordando la Risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite del 28 luglio 2010 che ha riconosciuto che il “diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico sanitari è un diritto dell’uomo essenziale alla qualità della vita ed all’esercizio di tutti i diritti dell’uomo” e che l’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile ha inserito tra gli obiettivi quello di “garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie”, il rappresentante pentastellato ha chiesto al sindaco Vito Scalisi informazioni sulle “misure che vengono attualmente adottate per il controllo dell'acqua potabile che entra nelle case dei cittadini-utenti, proponendo anche degli interventi concreti per migliorare la distribuzione del prezioso liquido”.
Viene chiesta inoltre una maggiore trasparenza nell’informazione a cominciare dal risultato delle recenti analisi dell'acqua potabile e dei relativi risultati dei test di qualità con la creazione sul sito web comunale di una sezione dedicata all’argomento “acqua” all’interno del quale pubblicizzare tutti i dati delle analisi che periodicamente vengono effettuate all'acqua prima che venga canalizzata nelle condotte.
“Le caratteristiche microbiologiche delle acque possono determinare la diffusione di malattie infettive potenzialmente letali in tempi relativamente rapidi” sostiene Rosa.
Ma anche le contaminazioni chimiche e radioattive delle acque potrebbero a lungo termine provocare effetti tossici sull’organismo in forma inizialmente asintomatica, costituendo possibili fattori di rischio per patologie cronico-degenerative e oncologiche.
Da qui l’obbligo di garantire ai cittadini la fornitura di acqua “buona” anche dal punto di vista microbiologico e chimico.
Alla luce dei recenti eventi e della crescente preoccupazione dei cittadini per la qualità e la gestione delle risorse idriche, secondo il gruppo 5Stelle, si rende necessario e urgente riporre maggiore attenzione alla questione della gestione delle risorse idriche e al suo controllo.
A questo scopo hanno chiesto di sapere se il comune di Salemi è dotato di “un piano di controllo dell'acqua potabile che garantisca la sicurezza e la qualità dell'acqua distribuita ai cittadini.” Ritengono che su questo tema vi sia una trasparenza assoluta.
Hanno anche chiesto se l'amministrazione comunale si è interfacciata con Siciliacque per discutere delle iniziative prese o da prendere per prevenire situazioni emergenziali simili a quella occorsa alcuni mesi fa, ritenendo la collaborazione con Siciliacque essenziale al fine di garantire una gestione efficace delle risorse idriche.
In considerazione degli effetti sempre più gravi causati dal cambiamento climatico, ritengono urgente che da parte del comune vengano adottate misure preventive e piani di emergenza per affrontare eventuali prossime crisi idriche.
Va in questa direzione anche la redazione di un calendario pubblico di distribuzione dell’acqua e la previsione di istituire un’assistenza attraverso un Centro Operativo Comunale e che il problema della siccità o dell’emergenza idrica venga ufficialmente inserito nel piano di protezione civile comunale.
Sono proposte, viene precisato, già avanzate in una lettera inviata al sindaco nel mese di ottobre rimaste senza alcuna risposta.
Da parte nostra vogliamo concludere con alcuni dati ufficiali forniti dalla stessa regione siciliana che indicano per l’intera Sicilia un fabbisogno medio di 1,750 miliardi m3 di acqua l’anno.
Nel 2023 sono stati 588 i millimetri di pioggia caduti sui 25.711 km2 dell’isola. E’ stato calcolato, pur con differenze di cumulati tra aree geografiche, che equivalgono complessivamente a circa 15,2 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno.
Una quantità clamorosa! Altro che siccità!
Ebbene, pur calcolando la quota che evapora prima di raggiungere il suolo, quella che si infiltra nel terreno, e quella dei deflussi superficiali non trattenuti, di acqua sull’isola ce ne sarebbe in abbondanza.
Ma, a quanto pare, Cerere e la figlia Proserpina non abitano più da queste parti.
La Sicilia non è stata abbandonata soltanto dagli dèi che si sono arresi, ma è fortemente segnata dall’atarassia dei suoi governanti, costretti a inseguire le emergenze senza neppure riuscire a tamponarle
Basterebbe semplicemente organizzarsi. Si sta aspettando da secoli, ma certamente non il ritorno degli arabi.
Franco Ciro Lo Re