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10/02/2025 06:00:00

Trapani, duemila nuove imprese nel 2024. Ma la crescita è lenta

 L’imprenditoria italiana fatica a tornare ai livelli pre-pandemia, e in Sicilia la situazione non è da meno. Secondo i dati di Infocamere-Unioncamere Movimpresa, pubblicati dal Sole 24 Ore, la ripresa economica procede a rilento, con un tasso di natalità imprenditoriale che al Sud stenta a crescere, nonostante gli strumenti messi in campo dal governo per agevolare lo sviluppo nel Mezzogiorno (gli incentivi Zes tra questi).

Ma è l’Italia intera che registra una crescita rallentata: dal 2019 a oggi, la nascita di nuove aziende ha registrato un declino costante, con un calo medio nazionale del -0,37%. Lo scenario si fa ancora più critico nel Mezzogiorno dove le regioni del Sud e delle Isole – quelle comprese nella Zona Economica Speciale (Zes) – segnano un calo decisamente più marcato (-0,87%). Nel Molise, addirittura, si registra un -1,08% di nuove imprese.

Il tasso di natalità delle imprese, che è il rapporto tra le nuove iscrizioni al Registro delle Imprese e il totale delle attività registrate, ci dice molto sullo stato attuale della nostra economia. Guardandolo accanto ad altri dati, come il PIL (che negli ultimi due anni è cresciuto più al Sud che al Nord), appare chiaro come la ripresa economica sia affidata alle imprese “vecchie” e già solide.

Il che, da un lato, è una buona notizia: le aziende reggono e crescono pure. Dall’altro lato, però, rimane uno scenario poco incoraggiante. Infatti, se l’apertura di nuove attività resta al minimo, vuol dire che il contesto non favorisce l’innovazione. E, senza innovazione, la crescita nel lungo periodo rischia di rallentare.

I dati sulla Sicilia (e Trapani) per il 2024

Ma se lasciamo da parte il confronto con gli anni pre-pandemia, i dati della Sicilia non appaiono poi così allarmanti. Nell’ultimo anno, il tasso di natalità delle imprese in Italia è stato pari al 5,49%, mentre nell’isola ha raggiunto il 4,65%.

A trainare la crescita è soprattutto la provincia di Catania, che supera la media regionale con un 5,10%. Seguita da Palermo, che si ferma al 4,65%. Male invece per l’entroterra siciliano: nella provincia di Enna, ogni cento imprese registrate, le attività appena nate sono soltanto il 3,55%. In numeri assoluti, parliamo di un +535 di nuove aperture nell’ultimo anno, a fronte però di 590 cessazioni di attività.

La provincia di Trapani mostra un andamento più equilibrato: su un totale di 47.566 imprese registrate, nel 2024 ci sono state 2.196 nuove aperture mentre 2.024 imprese hanno chiuso i battenti. Il saldo rimane quindi positivo – con un tasso di natalità del 4,61%, appena al di sotto della media regionale.

È evidente, insomma, che in Sicilia il rilancio strutturale tanto atteso dopo l’entrata in vigore della Zes non c’è ancora stato. È probabile che la difficoltà di accesso ai finanziamenti, così come l’arretratezza delle infrastrutture, abbiano un peso maggiore per i molti potenziali imprenditori – che perciò si tirano indietro di fronte a un contesto di mercato già difficile. Senza una base solida di servizi, accesso al credito e supporto alle start-up, il rischio è di non riuscire mai tenere il passo con il resto del Paese.