Una coppia di Trapani è stata arrestata a Treviso per una bancarotta fraudolenta da nove milioni di euro. A finire in carcere sono Nicolò Corso, commercialista di 47 anni, e l'ex moglie, Teresa Calamia (ai domiciliari).
I commercialisti per firmare i documenti, l’avvocato a supervisionare e i prestanome che via via si alternavano negli assetti societari. Tutti impegnati su un unico obiettivo: intercettare aziende in crisi, svuotarle del patrimonio e farle fallire per dedicarsi alla successiva. Un vero e proprio sodalizio criminale che in pochi anni sarebbe riuscito a distrarre un patrimonio di oltre 8,8 milioni di euro, portando otto società al fallimento e lasciando senza lavoro 300 persone. Fino a quando nei conti di quelle società ha messo il naso il Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza che, coordinata dal sostituto procuratore Massimo De Bortoli, ha dato il via ad un’inchiesta durata un anno e conclusasi mercoledì quando sono state eseguite tredici perquisizioni e sei ordinanze di custodia cautelare. In cella sono finiti il commercialista Nicolò Corso e l’imprenditore Vincenzo Zanato di Conegliano. Agli arresti domiciliari invece il commercialista Mario Pietrangelo, l’avvocato Benedetta Russo Collerone, il consulente del lavoro Mario Buso e l’ex moglie di Corso Teresa Calamia.
Altri 12 gli indagati, tra i quali l’ex direttore della filiale di Cordignano di Banca della Marca, licenziato dopo l’avvio dell’indagine. Tutti devono rispondere a vario titolo di bancarotta fraudolenta, riciclaggio, appropriazione indebita, ricettazione di denaro. Una compagine che lavorava, come ha spiegato il procuratore di Treviso Michele Dalla Costa: “Con geometrie variabili”. Un assetto organizzato e consolidato, secondo il gip Silvio Maras che ha firmato le ordinanze di arresto stabilendo la custodia in carcere per Corso e Zanato, il primo considerato il vertice dell’organizzazione, il secondo già più volte destinatario di misure interdittive dell’attività e ritenuto ad alto rischio di reiterazione e inquinamento probatorio.
CHI SONO. Nicolò Corso è un commercialista conosciuto nel coneglianese: 47 anni, ha il suo studio a San Vendemiano. Teresa Calamia, imprenditrice titolare di uno studio di consulenza del lavoro, 44 anni, è stata recentemente candidata alle elezioni regionali tra le fila di Fratelli d'Italia. Sono stati sposati, ma da qualche tempo le loro strade si sono separate. Entrambi avevano frequentato lo stesso istituto tecnico commerciale, il Calvino di Trapani, terra di cui sono originari. Poi si trasferirono in Veneto, dove hanno vissuto insieme. Corso aveva lavorato un tempo anche nello studio Basciano di Conegliano, dell'ex vicesindaco Pietro Basciano. Poi aveva avviato l'attività in proprio da commercialista, prima un ufficio in via Parilla a Conegliano. Ora lo studio del ragioner Corso è situato in via Venezia, lungo la statale Pontebbana a San Vendemiano, all'interno del nuovo palazzo accanto al Mc Donald's. L'imprenditrice Teresa Calamia lo scorso maggio era stata candidata consigliere regionale nella circoscrizione di Treviso, all'interno del gruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, anche se non è una militante attiva nel partito. Titolare di uno studio di consulenza, aveva ottenuto 65 preferenze. Il commercialista e la consulente del lavoro hanno in comune la passione per i cavalli, come testimoniano anche le foto sui social network. Nicolò Corso fa figurare tra i suoi luoghi di lavoro un ranch di Santa Lucia. Ci sono anche molte foto che raccontano della loro passione per i quadrupedi, tra le altre quella di una festa in stile antichi romani. Ci sono le bighe con i cavalli e il commercialista è vestito come un imperatore, con una toga ed una corona d'alloro